C’è da dire che Renzi non si è risparmiato in queste ultime settimane ed è incorso in più di un errore tattico. L’impressione dominante è quella di una persona che sa benissimo di essersi avventurato in un’azione da far tremare vene e polsi, ma che in cuor suo non è affatto disposto a condurre la guerra per davvero. Di conseguenza sceglie di andare in Grecia ad aprire fronti fittizi, sperando di ottenere su di essi facili successi. di Luigi O. Rintallo
Il fervorino con il quale Bulent Arinc, Vice Primo Ministro di Recep Tayyip Erdogan, giorni fa invitava le donne musulmane a portare sempre il velo e a tenere atteggiamenti castigati, ad arrossire se oggetto di uno sguardo e a non ridere il pubblico ha ricevuto la reazione di tante donne che si sono servite di youtube, di facebook e di twitter per sommergerlo in un mare di risate: un’efficace risposta nonviolenta, che può significare molto di più di una battaglia perduta. di Silvio Pergameno
Non abbiamo aspettato le polemiche attuali, per segnalare che incentrare le riforme costituzionali sul superamento del bicameralismo significava muoversi in una traiettoria poco efficace sul piano di un reale processo di mutamento. Ora che il dibattito al Senato ha raggiunto il calor bianco, emerge d’altro canto che l’opposizione alla riforma promossa da Renzi è ben lontana dal trovare motivazione in una volontà di migliorare l’assetto istituzionale, e tanto meno mira a una difesa della democraticità del sistema politico nel suo complesso. di Luigi O. Rintallo
Di Europa si è sentito e si sente parlare parecchio, ma che ad essa corrisponda un soggetto internazionale degno di questo nome, proprio non si direbbe. Ad esempio, durante la recente campagna per le elezioni del cosiddetto Parlamento Europeo e nella fase elettorale, tutti i mezzi di comunicazione hanno dedicato ogni giorno molte pagine e servizi a questi eventi, ma analizzandone i contenuti non si riesce in alcun modo a trovare qualche sia pur vago accenno a una vera “politica europea”: i confini restano sempre e comunque ben delineati nell’ambito dei problemi dei singoli stati che compongono l’Unione. di Silvio Pergameno
Il ricorso al latinorum è sempre servito per intorbidare le acque e mistificare: ne sapeva qualcosa il povero Renzo alle prese con la viltà di Don Abbondio. A Montecitorio si nascondono dietro l’espressione fumus persecutionis, quando tocca votare sui procedimenti giudiziari che riguardano i deputati. Così se una procura avanza la richiesta di arresto preventivo, non si valuta la sostanza della sua necessità o meno, ma appunto se vi è o no fumus persecutionis: che è una condizione alquanto improbabile, perché vorrebbe dire che i magistrati si sarebbero mossi per ripicca personale o chissà quale altro motivo inconfessabile. di Luigi O. Rintallo
Una certa sinistra sul processo "Ruby" ci aveva investito parecchio (stavo per dire tutto, ma poi mi sono pentito, perchè non si sa mai…), anni e anni, venti e più anni nel corso dei quali una mobilitazione permanente, capillare ed ossessiva contro il Cavaliere era diventata l’asse portante di una strategia complessiva non soltanto per l’ex PCI, che, colpito al cuore dall’implosione dell’URSS e dal crollo del comunismo, non riusciva a ad effettuare un esame di coscienza meditato, sincero e pubblico, ma per tutto un complesso fronte di forze politiche, di stampa e media di contorno, di correnti di opinione pubblica simpatizzante, con esito nel formarsi di un altro partito, nel senso però diverso di orientamento o schieramento contro o a favore di qualcuno o qualche cosa (come si dice "il partito americano", il "partito dei delusi"… ). di Silvio Pergameno
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