In un'estate turbolenta e tragica vederli all'opera è stato fin qui uno spettacolo, diciamo. Uno spettacolo – beninteso – imbarazzante, preoccupante, deprimente. Ne hanno messe in fila una dietro l'altra, tra approssimazione, ignoranza della materia, presunzione, confusione di idee e di opinioni, condite dalla solita demagogia mista a qualunquismo sempre utili anche nel momento meno opportuno a raccattare consensi.
Approvato il “decreto dignità”, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha finalmente la sua bandierina da sventolare in questo scorcio d'estate che rimane. La modalità è sempre la stessa: da propaganda permanente, come piace ai due vice-premier.
“ … Direi innanzi tutto cosa mi ha impressionato di questo libro. Mi ha impressionato il solo fatto che è stato scritto e che ponga una serie di argomenti, di temi, di spunti di riflessione talmente densi che, mentre leggevo, mi sono detto: qui ci sarebbe occasione per non so quanti convegni, quanti dibattiti. Praticamente in ogni pagina c’è uno spunto.
Il M5S ha bisogno più che mai di riempire con un po' di minestrina la pancia degli italiani che l'hanno votato. Piccoli bocconi, intendiamoci, utili a saziare i primi appetiti tra rabbia e rancore, ma ben poca cosa se poi non si dovessero cucinare nel medio-lungo periodo i piatti prelibati promessi in campagna elettorale.
Dopo essere stato blandito a fini elettorali in tutti questi anni, assolto il compito del 4 marzo, è legittimo che l'esercito del No chieda il conto indispettito al Movimento 5 Stelle. Troppo facile infatti dai banchi dell'opposizione gridare No Ilva, No Vax, No Tav, No Tap.... Ma una volta che si è al governo, carte alla mano, la prospettiva cambia e tutto diventa più complesso.
L'inizio è stato a suo modo esemplare, discutendo del primo provvedimento del governo arrivato a Montecitorio. Tutti in coro intonavano “onestà onestà”. Non erano i grillini, come ci si sarebbe immaginato; bensi l'opposizione, che protestava sulla mancanza di trasparenza del governo in merito all'assegnazione di un edificio come sede del tribunale di Bari.
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