Quello di oggi è solo un esempio che conferma una tendenza che dura da maggio, più o meno da quando si è cominciato a discutere di “contratto”. Da allora ogni collocamento di titoli pubblici si ripagano con maggiori interessi rispetto al passato, in quota sfiducia in chi ci governa.
Un fronte delle libertà all'insegna del buon senso. Detta così la cosa potrebbe sembrare persino rassicurante, se l'idea non venisse da due fuoriclasse dell'estremismo di destra europeo, Matteo Salvini e Marine Le Pen, che lunedì scorso si sono incontrati nella nuova casa in via delle Botteghe Oscure dell'Ugl, un sindacato di cui si erano perse le tracce dopo i fasti televisivi a Ballarò di Renata Polverini, ma che oggi ritorna in auge grazie al vento favorevole che spira nel Paese. VIDEO (Agenzia Radicale Video)
"Un'alleanza trasversale antinazionalista per battere il sovranismo e il populismo alle prossime elezioni europee". L'idea viene accarezzata anche da un viariegato gruppo riunitosi a Roma su spinta di tre associazioni che si rifanno più o meno a un area socialista e liberale o pseudo tale: Riformismo&Libertà, Fondazione Liberal e LibNet. Nell'appuntamento tenutosi giovedì scorso l'ottimismo non è stato il sale con cui si sono condite le riflessioni...
Europa Vecchia e nuova: l’idea che non convince
(Agenzia Radicle Video notizie)
Roberto Fico sarebbe quello buono e bravo: l'anima equa e solidale del Movimento 5 Stelle, volendo anche una “costola” della stessa Sinistra che nelle ultime settimane lo ha accolto in più di un'occasione come un caro “compagno”. E lui, dall'alto del suo ruolo istituzionale mostra di star bene al gioco, nella parte di chi copre il fronte lasciato libero da Luigi Di Maio mentre rincorre affannato la propaganda del mattatore Salvini.
Tre mesi e poco più, ma sembra un anno. Pare che il tempo si sia fermato; e insieme ad esso anche l'azione di un governo che corre solo nella babele di parole quotidiane dei suoi pittoreschi personaggi. Si apre così un'altra settimana, col fondato dubbio che possa essere anche peggiore della precedente, mentre continua il braccio di ferro sulla "legge di stabilità".
Eppure i soldi c'erano. O meglio, così avevano assicurato, mettendolo pure nero su bianco nel Blog delle stelle (già “sacro” di Grillo) a gennaio. Non solo: in giro per comizi lo andavano ripetendo come un mantra. E alla domanda “come farete a sostenere le promesse e il programma?”, Luigi Di Maio rispondeva: con 30 miliardi dai risparmi dalla spending review, 40 miliardi dal taglio delle detrazioni e deduzioni, 10-15 miliardi da più deficit...
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