Fra le prime iniziative politiche del Partito Radicale rifondato da Marco Pannella ci fu, assieme alla richiesta di abolire il Concordato fascista del 1929 accolto nella Costituzione repubblicana con l’art. 7 votato da Dc e Pci, la raccolta di firme per abolire i reati di opinione presenti nel Codice Rocco. Dapprima ci si mosse attraverso il dibattito su riviste come «Belfagor» ed è significativo che all’epoca, a sostegno della revisione del codice, ci fosse un gruppo di magistrati democratici: nel 1971, si viveva una situazione ben diversa da quella odierna, dove la corporazione in toga non si distingue certo per una sensibilità libertaria. di Luigi O. Rintallo
Il Movimento 5 Stelle perderà pure i consensi ottenuti alle elezioni politiche del 2018, man mano che fa danni, in compenso persegue con successo i suoi obiettivi. Ieri ha ottenuto un altro scalpo contro la “casta”, molto meno simbolico del vendicativo taglio dei vitalizi. di Antonio Marulo
Terminare la cena col premier incaricato Giuseppe Conte, trasfigurato da marionetta a statista sui media, che si appresta a varare il suo secondo ministero promotore di un nuovo Eden senza spread e solo crescita, e far colazione l’indomani con lo stesso premier “irritato” per le intemperanze di Luigi Di Maio, capo politico dello stesso M5S che lo ha imposto al neo-alleato PD, accompagnate dall’improvviso rialzo di dieci punti del solito spreade dal dato scoraggiante dell’aumento di disoccupati. di Luigi O. Rintallo
Mentre i pamphlet contro la deriva “ducesca” del leader leghista Salvini (vedi Il dittatore di Giampaolo Pansa, Rizzoli) si apprestano a finire sui polverosi banconi di qualche remainder, Giuseppe Conte potrebbe essere confermato alla guida di un nuovo governo, in base agli accordi stretti nel giro di due settimane fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. di Luigi O. Rintallo
“Il potere logora chi non ce l’ha” è una nota battuta di Giulio Andreotti. Più volte ripresa tanto dagli apologeti quanto dai critici del senatore a vita, i primi per accreditarlo quale epigono del realismo politico che muove dal laico Machiavelli e i secondi per biasimarne il cinismo, essa oggi sembra davvero la principale fonte di ispirazione di quanti nel PD hanno promosso il rovesciamento di linea alla ricerca di un’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle. di Luigi O. Rintallo
Sui social del web, che non contano poco per le determinazioni che devono prendere le forze politiche durante questa crisi, comincia a circolare una battuta: “mezzo mondo vuole che PD e Movimento 5 Stelle stringano un patto di governo… meno buona parte dei loro elettori”. Giornali e talk show, in effetti, accreditano che davvero “mezzo mondo” si muova nel senso di favorire l’abbraccio: dalle stanze del Vaticano agli uffici di Bruxelles, con il contorno del sindacato di Landini che, addirittura, starebbe già approntando parte del programma del futuro dicastero, e delle intromissioni un po’ sopra le righe di importanti politici fuori confine. Trovare voci dissonanti potrebbe quasi risultare un’impresa, ma non è così. di L.O.R.
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