Si consuma, in queste ore, la parabola del fenomeno politico usa-e-getta di Mario Monti. Una crisi che, oltre a manifestare un certo grado di ingenuità da parte dell’ex premier tecnico, rappresenta l’ennesimo fallimento di natura politica prodotto dal sistema partitocratico italiano. di Ermes Antonucci
Secondo fonti al Ministero degli Interni, il Primo Ministro ha rinviato le esecuzioni capitali fino a nuovo ordine dopo essersi consultato con il Presidente Asif Ali Zardari. Le fonti inoltre hanno detto che c'era una pressione sul Pakistan da parte dell’Unione Europea per superare la legge che permette la condanna a morte.
L’intervista sull’ultimo libro di Giuseppe Rippa “Alle frontiere della libertà”, rilasciata a questa Agenzia da Angiolo Bandinelli, figura storica – ma non meno attuale – del movimento radicale e del partito radicale, induce necessariamente riprendere il discorso sul complesso quadro della società italiana nel suo rapporto con la politica. Bandinelli ritiene che “Alle frontiere della, libertà” sia un ottimo libro, veramente rappresentativo del significato della vicenda radicale e ritiene anche di particolare rilievo la sottolineatura data dall’autore a un tratto caratteristico del fare politica dei radicali. di Silvio Pergameno
Il rugby, scriveva il buon Wilde, è “il modo migliore per tenere trenta energumeni lontani dal centro della città”. O uno solo lontano dai guai, si potrebbe aggiungere dopo aver visto 'Il Terzo Tempo', primo lungometraggio di Enrico Maria Artale presentato a Venezia nella sezione Orizzonti e in questi giorni nelle sale italiane. di Florence Ursino
“L’Italia è il paese che amo”: è nelle celebri parole con cui Silvio Berlusconi annunciò la sua discesa in campo che è possibile rintracciare le ragioni storico-politiche dell’avvento e poi del successo del “berlusconismo”. Questa è la tesi di fondo del libro “Il berlusconismo nella storia d’Italia” (Marsilio, 239 p., € 19,50), scritto da Giovanni Orsina, professore di storia contemporanea alla Luiss, intervistato da Agenzia Radicale.
- Guarda l’intervista a Giovanni Orsina (Agenzia Radicale Video)
Polizia municipale, polizia di stato, carabinieri; e poi ruspe e lamiere e baracche che vengono giù come castelli di carta. Sono le 07.15 di giovedi mattina quando partono i lavori dello sgombero forzato di 35 famiglie rom nell'insediamento informale di via Salviati, nell periferia est di Roma.
Notte da "star" per Walter Veltroni, che ieri ha presentato all'Auditorium di Roma la prima del suo nuovo film "I bambini sanno". Ad omaggiare l'ex segretario del Pd, neanche fosse un capo di Stato, sono stati niente di meno che: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini, il Presidente emerito Giorgio Napolitano, i ministri Pier Carlo Padoan, Angelino Alfano, Andrea Orlando, Maria Elena Boschi, Stefania Giannini. di Ermes Antonucci
Dopo il successo del film “Quasi Amici” i produttori e l’attore protagonista sono di nuovo insieme nell’opera prima del regista Christophe Offenstein, “In Solitario”. Questa volta François Cluzet interpreta il ruolo di uno skipper, Yann Kermadec, un grintoso vedovo sessantenne che lascia a casa la figlia Léa e la compagna Marie per realizzare il suo sogno di partecipare al Vendée Globe, sostituendo l' amico Franck Drevil (G. Canet), bloccato da un infortunio. di Giovanna D'Arbitrio
Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Libertà e Giustizia, Fattoquotidiano in piazza per difendere la "Costituzione più bella del mondo". E a far da cornice, l’abituale recita dei moniti da parte della suprema classe intellettuale di sinistra. di Ermes Antonucci
Il governo cinese inasprisce le pene, già particolarmente severe, per i casi di affermazioni ritenute particolarmente diffamatorie in rete. Lunedì 9 settembre, la più alta Corte cinese ha stabilito nuove misure detentive, che comprendono l’arresto fino a tre anni per l’autore di un tweet o di un messaggio postato on line che viene condiviso più di 500 volte e/o letto più di 5000.
L’accordo di massima raggiunto a Losanna, fondato su un rinvio di dieci/quindici anni del programma nucleare iraniano versus una progressiva attenuazione e fino alla soppressione delle sanzioni economiche (che hanno ridotto l’Iran in una condizione economica molto difficile e connotata da pesanti conseguenze sulla popolazione) ha dato – ovviamente - luogo a reazioni disparate, che però, per lo più, sembrano molto legate a orientamenti e posizioni già ben note. di Silvio Pergameno