“Sei come Berlusconi”. Sembrerà strano, ma a ricevere ieri tale qualifica sono stati due personaggi che apparentemente nulla hanno a che vedere con l’ex presidente del Consiglio: Beppe Grillo e Antonio Di Pietro. Il primo è stato accusato da una consigliera comunale del suo Movimento di essere un maschilista, il secondo ha dovuto subire l’attacco frontale del proprio capogruppo, ormai stufo della deriva populista del partito. di Ermes Antonucci
'The Way Back', il nuovo film di Peter Weir tratto dal romanzo 'Tra noi e la libertà' di di Slavomir Rawicz, narra la fuga da un gulag di 7 uomini verso l'india. Sin dalle prime immagini è evidente la mano del regista australiano che nonostante il basso budget riesce a mostrarci i sentimenti umani in lotta con la natura circostante.
Quale sia l’intenzione di Matteo Renzi è chiaro: scaricare su ogni opposizione al suo governo la qualifica di conservatore dello “status quo”, e quindi sottrarle il consenso di un elettorato che anela al cambiamento. di Luigi O. Rintallo
Il sì francese ai matrimoni omosessuali ha scatenato diverse polemiche e una scontata “indignazione” nel mondo ecclesiastico. Per qualcuno addirittura, vedi il cardinal Bagnasco, Presidente della Cei, l'odierna società è oramai "vicina al baratro". Ma la speranza è ultima a morire e c’è chi sembra oltrepassare il muro eretto dalla Santa Chiesa nei confronti di tematiche 'tabù' come l'orientamento sessuale.
Cristiano Gerbino, Film is about to start
Mi è sempre piaciuto l’odore di pittura fresca. Quella notte approdai lì, era quasi l’una, che gli ultimi 5 o 6 volenterosi cinematografari prestati all’edilizia stavano andando via, vestiti di polvere e calcinaccio. Kino, mi avevano detto che si sarebbe chiamato. di Florence Ursino
Va rivendicato, con forza, il diritto di esprimere considerazioni critiche su provvedimenti di riforma che – nel merito – non sono affatto incontestabili, visto che presentano numerosi punti deboli. Il primo dei quali consiste nell’illusione che, intervenendo su aspetti formali, si agisca poi davvero sulla sostanza delle cose. di Luigi O. Rintallo
L’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il 20 dicembre scorso (dopo oltre dieci anni di campagna a tutti i livelli condotta dall’associazione radicale 'Non c’è pace senza giustizia' in collaborazione con la Coalizione di Ong BanFGM) la storica e tanto attesa Risoluzione per la messa al bando universale delle mutilazione genitali femminili (MGF), che prevede misure punitive contro chi viola le leggi ma anche assistenza sanitaria e psicologica alle donne vittime.
Dopo il successo del Movimento 5 Stelle nelle elezioni siciliane, gli interventi di Beppe Grillo sul suo blog sono tornati ad essere più puntuali che mai. L’ex comico genovese ha prima duramente attaccato (senza direttamente nominarla) Federica Salsi, consigliera comunale 5 stelle a Bologna, colpevole di essere stata ospite a Ballarò la sera precedente; poi ha scelto Antonio Di Pietro come suo preferito per la Presidenza della Repubblica.
Sia ben chiaro: qui non si tratta di mettere in discussione la politica estera del Presidente degli Stati Uniti, che evidentemente può piacere o non piacere, ma con tutta evidenza non lo si può considerare nemmeno un esponente del capitalismo di rapina, del mondo finanziario di arrembaggio, delle multinazionali dominatrici dei mercati, che oggi è difficile frenare. di Silvio Pergameno
E' dicembre quando una ventitreenne di New Delhi sale su un autobus cittadino assieme ad un suo amico: stuprata, pestata e scaraventata in fin di vita su un marciapiede, la studentessa muore qualche settimana dopo. Sulle bocche delle donne indiane una parola: basta. Le piazza si infiammano, così gli animi, le urla diventano violenza, la violenza diventa promessa e il governo si impegna a far sì che mogli, figlie, madri, sorelle siano protette dalla furente devianza dei loro uomini.
L’esito del voto in Sicilia porta con sé ovvie ripercussioni sulla politica nazionale e permette di avanzare alcune considerazioni che vanno aldilà dei confini isolani. Nel centrosinistra il dibattito si concentra principalmente sul tipo di alleanza da realizzare in vista delle prossime elezioni di aprile. Rosario Crocetta è riuscito a prevalere con il sostegno di una coalizione composta da Pd, Udc, Api e Psi, e in molti vedono in questa unione a tendenza moderata la strategia migliore per il futuro.