Nella campagna elettorale di Giorgia Meloni c'è qualcosa che non torna. Rimprovera Berlusconi di aver favorito Renzi, accodandosi a Marchini e di essere inguaribilmente inciucista.
La sensazione che la lunga volata elettorale avrebbe potuto regalare qualche momento delizioso, principalmente al centro sud, dove la qualità dei pretendenti sindaco lascia di più a desiderare, c’era. E infatti sono arrivate le conferme. Così, archiviate le comiche su Bertolaso, lo scontro è entrato nel vivo e i candidati hanno iniziato a dare il meglio, non solo sui temi più propriamente legati a questioni amministrative.
Dice che “le parole sono importanti”, per questo bisogna stare attenti a come e contro chi si usano. In certi casi, una stessa parola può risultare infatti un gran bel complimento o essere invece un motivo d’offesa. di Antonio Marulo
Ne sentiremo delle belle fino al voto amministativo, sempre a colpi di stupidario politico. Giorgia Meloni, probabilmente sotto stress in queste ore, anche per la mossa di Berlusconi pro-Marchini, ne ha dato un ulteriore saggio.
In politica come in altri campi l’ambiguità, che sfora in disonesta intellettuale, non consiste nel mentire ma nel proferire mezze verità.
Renzi ha un bel fare la sua "narrazione"... Noi diversi, noi non vogliamo la prescrizione – paradossalmente anche Bertolaso non la vuole se è per questo - Noi qui... Noi là... Il fatto è solo uno: l'emendamento pro-Total quando era nella legge specifica fu respinto; Realacci (del PD anche lui) se ne accorse e lo bloccò.
A volte ritornano, come si usa dire. Se necessario anche due, tre e forse più; grazie anche alla pochezza del panorama politico italiano che ridona nuova vita a chi in teoria avrebbe già dato. Tuttavia, per Francesco Storace si è creduto, a un certo punto con buone ragioni, che avesse fatto davvero il suo tempo. E invece no: c’è da "salvare" Roma Capitale dai disastri passati, compresi quelli provocati dall’ex sodale camerata Alemanno. di Antonio Marulo
A ridurre in povertà l’Ordine dei Frati Minori – volgarmente detti francescani - non è stata la sobria regola del Santo D’Assisi, ma una truffa milionaria, architettata dal broker finanziario di turno che – nel più classico dei modi – avrebbe fatto sparire il malloppo da investire per conto terzi. Questo è ciò che emerge dalla notizia diffusa oggi su un’operazione della polizia svizzera di Lugano.
Ogni tanto bisogna dare un ritocchino ai siti web per farli andare al passo con i tempi dei social media in veloce e continuo cambiamento. Tecnicamente si chiama restyling, al quale non poteva sottrarsi il portale web del Governo, proprio nell’èra smart di Matteo Renzi. Ecco quindi la nuova versione del sito istituzionale di Palazzo Chigi, che a una prima visione ci appare proprio come ce lo saremmo immaginato, dato l’inquilino.
Ebbene, in pieno sviluppo del commercio elettronico, nell’éra delle carte di credito o di debito prepagate e della moneta immateriale, una norma da effetto nostalgia per i bigliettoni giganti di una volta si fa largo nel nella prossima Legge di stabilità. Pare infatti che ci sia estremo bisogno di venire incontro a chi è solito contrattare con carta moneta sfogliante in quantità che le tasche non sono mai grandi abbastanza, senza la quale non acquista, con grave nocumento per l’economia nazionale.
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