Si è parlato a più riprese in questi giorni di un “pericoloso precedente”, perché il ricalcolo dei vitalizi con effetto retroattivo, escogitato dalle menti illuminate del Pd renziano per scavalcare in proposito in la truppa guidata da un comico che fa l'elogio della povertà dai resort di lusso in Kenia, rischia di investire anche le pensioni dei cosiddetti cittadini comuni.
A volte proprio le questioni in apparenza di lana caprina sono quelle che meglio fotografano lo stato dell'arte. Così un saluto socievole, corredato magari da un abbraccio troppo affettuoso, rende esplicito – oltre al ridicolo - il diverso modo di intendere le cose. (A.M.)
Comincia ad affollarsi l'uscio di Arcore. L'area degli alfaniani è in subbuglio per istinto di sopravvivenza. L'ormai “deputato semplice” Enrico Costa “non poteva tenere i piedi in due scarpe” e ha deciso di lasciare il governo, primo atto degno di nota in qualità di ministro degli affari regionali con Renzi prima e Gentiloni poi. Solo grazie ad esso, infatti, ci si è accorti della sua esistenza nell'esecutivo in quota Nuovo Centro Destra, diventato nel frattempo Alternativa Popolare. di A.M.
E Cancelleri fu. Grillo e Casaleggio sono discesi nell'Isola per mettere il sigillo sul fedele scudiero, legittimato poi dall'oscura piattaforma Rousseau, puntando al colpo grosso: “vincere in Sicilia per dimostrare agli italiani cosa vorremmo fare al governo”, come ha detto Luigi Di Maio.
Quindi esistono anche gli assessorati di scopo: quelli che hanno una missione. Il compimento della stessa pone fine all'incarico. Così Massimo Colomban, disceso nella suburra romana per sistemare il girone infernale delle partecipate, sta per esaurire il compito. Almeno così ritiene. A settembre conta infatti “di ritornare in toto alla sua attività di imprenditore”.
Contro il “turismo del dolore”, grazie, “No selfie”. Ad Amatrice l'invito del sindaco Pirozzi è stato accorato: "Continuate a volerci bene - ha scritto sul suo profilo Facebook - e rispettare il nostro dolore. Amatrice è forte...". Nonostante tutto c'è da dire. E il tutto, di fatto, è il nulla. Perché nonostante le dichiarazioni di intento a caldo, i soliti buoni propositi e i “mai più come prima” elargiti a buon mercato, il post terremoto segna il passo lento, lentissimo, che ben conosciamo dalla storia italica.
A margine della sua visita al Teatro Patologico, a precisa domanda sul compleanno in Campidoglio, la sindaca grillina ha ricordato per certi aspetti una scena cult del film Ecce Bombo.
Si distingue per la sua costante presenza nei talk tv, da un canale all'altro, pubblico e privato, dove ci delizia con opinioni fra politica, costume e società. Il suo ruolo di ospite televisivo quasi fisso offusca quello più prestigioso di consigliere di amministrazione Rai, per il quale, a quasi due anni dalla nomina in quota grillina, mostra sempre più insofferenza; tant'è che potrebbe lasciare...
Ormai siamo abituati e lo aspettiamo. Scatta in automatico, l'impulso cerebrale dei replicanti si aziona puntuale rilasciando, immediata, la risposta predefinita. A una specifica azione, c'è pronta la reazione. La parola chiave è complotto, che si evoca quando si fiuta la minaccia al buon nome del MoVimento.
A risultato ottenuto (la solita farsa, definita sui media un plebiscito), il supremo garante ha sfornato l'intervento sul sacro Blog per spiegare l'accaduto e tenere alto il morale delle truppe, forse un po' interdette per il possibile accordo con Renzi e Berlusconi, più volgarmente detto inciucio.
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