Nel 1994 la storica “discesa in campo” per salvarci dai comunisti. Nel 2018 l'inaspettato ruolo da protagonista per evitare la iattura di una «una setta assolutamente pericolosa, pauperista, ribellista, giustizialista, che distruggerebbe l'Italia e gli italiani». In mezzo più di ventennio di attività come “imprenditore prestato alla politica”, che ha imparato però presto i segreti del mestiere...
Va detto, cabarettisticamente parlando se ne sentiva l'assenza. Beppe Grillo non ha deluso nel suo ingresso ufficiale nella campagna elettorale, in occasione della presentazione dei simboli alle prossime elezioni. Il M5S ne avrà uno tutto nuovo, senza il nome del capo-comico, segno dei tempi e della nuova fase “adulta” e sempre più ambigua, confermata dalla nuova retromarcia fresca di giornata sulle “alleanze con chi ci sta” ipotizzate a più riprese da Luigi Di Maio.
Sarebbe curioso conoscere dal diretto interessato quanto apprezzi davvero l'ardito accostamento. Il confine fra l'offesa e complimento, quando si viene paragonati ad Andreotti, è infatti piuttosto labile e dipende dai punti di vista. Nel caso di Salvini, non c'è dubbio che Giulia Bongiorno abbia voluto affibbiare al leader della Lega una bella medaglia al valore. In particolare quella della concretezza, che al cosiddetto “Divo” non mancava.
C'erano una volta le tribune di Jader Jacobelli. I politici rispondevano alle domande di una schiera di inviati delle diverse testate, incluse quelle di partito oggi pressoché sparite, invitate per l'occasione a rotazione secondo criteri più o meno lottizzati.
Si dice, rischiando il luogo comune, che cambiare idea sia sintomo di intelligenza, di apertura mentale, disponibilità al dialogo e al confronto ...e bla bla bla. Bene. Attenti tuttavia a non abusare..
Nel giorno del debutto ufficiale in assemblea nazionale doveva pur inventarsi qualcosa per stupire la platea di Liberi e Uguali. Il Presidente del Senato Pietro Grasso, con le promesse elettorali che cominciano a piovere da tutte le parti, non ha voluto essere da meno, non si sa quanto riflettendo, lanciando l'abolizione delle tasse universitarie, per gentile concessione della collettiva, al costo – secondo le stime - di circa 1,6 miliardi.
E' sempre Roma a tormentare i sogni di gloria del Movimento 5 Stelle. Disinnescata la "bomba Raggi", la questione monnezza diffonde il suo fastidioso olezzo sulla campagna elettorale di Luigi Di Maio. Più in generale, l'anno e mezzo di governo della capitale conferma tutti i dubbi circa le capacità grilline di tradurre il vaffa in buona amministrazione.
Il Rosatellum? “Era necessaria e potrebbe rivelarsi tra le migliori della travagliata storia della Seconda Repubblica”. Benedetto Della Vedova, che è persona pratica, in un articolo sul suo blog (oggi reperibile solo nell'incipit) e in una nota su Facebook, riportata il 26 ottobre dall'AGV, manifestò senza imbarazzi il suo pensiero, non proprio in sintonia con la compagna di futura Lista.
C'è chi si è fatto scappare la battuta sui 5 Stelle che cambiano le regole come gli indumenti intimi. La questione è a suo modo di igiene. Nella fattispecie, si pone la necessità di adattare di volta in volta il vestito alle mutevoli misure del momento, facendo sembrare la cosa più normale e politicamente pulita che ci sia agli occhi degli adepti-ortodossi della prima ora. di Antonio Marulo
I grillini ne fecero un punto fermo fin dall'inizio, per poi inciamparci più volte miseramente. Il sindaco Pizzarotti fu il primo a rimangiarsi le parole dette in campagna elettorale. L'inceneritore non si doveva fare, salvo passare sul suo cadavere. L'inceneritore poi si fece, Pizzarotti è ancora vivo e il sistema di smaltimento rifiuti a Parma è oggi un fiore all'occhiello da esibire e mettere magari a disposizione degli ex compagni di partito.
![]() |
é uscito il N° 116 di Quaderni Radicali "Il mondo radicale dopo Pannella" |
![]() |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |