Nel suo discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Giuseppe Conte ha ribadito un pensiero già espresso qualche giorno fa al quotidiano La Verità, quando ha rivendicato con orgoglio “di essere leader (sic!) di un governo populista”: nel senso che ne dà sulla base dell'articolo 1 della Carta, messo in relazione ai concetti di sovranismo e populismo.
Dagli applausi agli insulti il passo è breve, soprattutto se i primi sono stati strappati con destrezza senza meritarlo davvero, ma cavalcando l'onda anomala che ancora li strascina.
Prima o poi ci libereremo pure dell'insopportabile demagogia di cui è intrisa la propaganda grillina. Probabilmente saranno gli stessi adoratori di oggi a stufarsi dell'ipocrisia di certe rappresentazioni di affettata rettitudine che dà il buon esempio al Paese. Nell'attesa, ci tocca registrare l'ennesima querelle di “alto” profilo, a proposito del viaggio in Cina in classe economica di Luigi Di Maio.
Per quella data il “Capitano” della Lega avrà spento 120 candeline circa (sempre se avrà seguito i consigli di Berlusconi sull'elisir di lunga vita) e il riscaldamento globale avrà avuto forse i suoi effetti negativi - anche se non possiamo prevedere in quale misura - sulla vivibilità del pianeta, sul livello dei mari, sulla sparizione o meno di chilometri e chilometri di costa... per non parlare della possibile estinzione di tante specie animali.
Ri-leggersi o ri-guardarsi il giorno dopo, per vedere se accade come con quelle vecchie foto in cui non ci si riconosce e si prova vergogna per l'abbigliamento o la pettinatura démodé. Certi eccessi da overdose di social network - non ce ne voglia Carlo Calenda - vanno forse curati così: perché con l'uso smodato di twitter et similia si può smarrire il senso del patetico, se non anche del ridicolo.
Ricapitolando. Inizialmente fu Flat tax. Quella vera però. In italiano “tassa piatta”, di cui Matteo Salvini magnificava gli effetti, una volta introdotta qui e ora, se gli “italiani” gli avessero dato fiducia. Si era in campagna elettorale, quando se ne dicono tante, più che altro a vanvera, tanto non c'è la prova contraria. Un po' come per l'espulsione immediata di 600mila “clandestini, per intenderci.
Il sottosegretario all'istruzione (M5s) Lorenzo Fioramonti, ricordando il suo recente passato, definisce Dino Giarrusso "giornalista investigativo per lo show televisivo Le Iene". Per questo le sue doti saranno messe al servizio del osservatorio sui concorsi nell'università e negli enti di ricerca ad hoc istituito...
La chiave sta tutta in quella soglia: il 3% del rapporto deficit-pil. C'è chi vuole superarla a prescindere (i 5 Stelle), chi solo sfiorarla, arrivando fino del 2,9 – come annuncia Salvini; diversamente dal fido Giorgetti che ipotizza il suo superamento, se necessario. Niente a che vedere con quanto dice invece Tria, a quanto pare fedele agli impegni con l'Europa.
“Il governo del dire”: l'editorialista del 'Corriere della Sera', Dario Di Vico, con twitt (oggi va così), meglio non poteva sintetizzare lo stato delle cose, dopo un'estate scivolata senza requie in un profluvio di parole contradditorie e confuse sul da farsi prossimo venturo, contratto alla mano e legge di bilancio alle porte.
Nel giorno in cui Matteo Salvini riceveva l'insperato regalo giudiziario per uscire persino come un eroe dal vicolo cieco della vicenda Diciotti, il Partito democratico, in testa Renzi, ha scelto di maramaldeggiare con l'annosa storia della doppia morale grillina.
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |