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25/11/24 ore

POLITICA

Elezioni, Bonino: i Radicali fuori da un “gioco di bari”

“Oggi, nella conferenza dei capigruppo, si prenderà atto che le regole del gioco sono quelle della legge Porcellum, e si archiverà - tacitamente o no - espulsa dal calendario, la proposta di riformarla”. Punta dritto al cuore della questione, Emma Bonino, riguardo alle oramai imminenti elezioni e alla conseguente situazione di illegalità aggravata in cui la tempestiva e prematura chiamata alle urne sta contribuendo a precipitare l'Italia.

Grillo, il flop delle primarie a 5 stelle

Inutile girarci attorno: le primarie del Movimento 5 Stelle si sono rivelate un fallimento. Dopo due giorni di attesa, nella speranza che Grillo pubblicasse i risultati ufficiali con dati trasparenti e definitivi, sono apparse chiare a tutti le criticità del “primo esperimento nazionale di voto via web”.

Quell'improvvisa fretta di andare alle elezioni

Berlusconi ha annunciato il suo ritorno in campo perché “assediato dalle richieste”, e il Pdl, oltre ad annullare in fretta e furia, e con non poco imbarazzo, le primarie-farsa, ha deciso di revocare indirettamente la fiducia al governo Monti, astenendosi dal voto prima in Senato sul dl sviluppo, poi alla Camera sul dl sui costi della politica nelle regioni.

Primarie M5S, le barriere all'entrata di Grillo

Osservando le modalità con cui verrà realizzata questa chiamata elettronica alle urne, si resta stupiti dal completo rinnegamento dei principi di democrazia diretta e partecipativa che il movimento da sempre pone al centro della propria azione politica. di Ermes Antonucci

Legge elettorale, usi e abusi di una riforma poco prima del voto

In un lungo editoriale sul Sole 24 Ore, pochi giorni fa, Giuliano Amato ha cercato di spiegare perché “non è contro l’Europa votare con nuove regole” e perché, in sostanza, i radicali abbiano torto nel sostenere che esista un vincolo europeo che vieti la modifica della legge elettorale nel periodo precedente alle elezioni. Un tentativo a nostro avviso fallito, ma vediamo perché.

Pdl, le primarie farsa non bastano per salvare il partito

A metà ottobre Silvio Berlusconi annunciava, “per amore dell’Italia”, il suo passo indietro alle prossime elezioni, e lanciava le primarie del Pdl per il 16 dicembre. Da allora molte cose sono cambiate. Mentre il palcoscenico veniva occupato, con ovvie ragioni, da Bersani, Renzi e dagli altri contendenti delle primarie del centrosinistra, l’entusiasmo iniziale all’interno del Pdl ha dovuto inevitabilmente fare i conti con la realtà delle cose.