Dopo il successo del Movimento 5 Stelle nelle elezioni siciliane, gli interventi di Beppe Grillo sul suo blog sono tornati ad essere più puntuali che mai. L’ex comico genovese ha prima duramente attaccato (senza direttamente nominarla) Federica Salsi, consigliera comunale 5 stelle a Bologna, colpevole di essere stata ospite a Ballarò la sera precedente; poi ha scelto Antonio Di Pietro come suo preferito per la Presidenza della Repubblica.
L’esito del voto in Sicilia porta con sé ovvie ripercussioni sulla politica nazionale e permette di avanzare alcune considerazioni che vanno aldilà dei confini isolani. Nel centrosinistra il dibattito si concentra principalmente sul tipo di alleanza da realizzare in vista delle prossime elezioni di aprile. Rosario Crocetta è riuscito a prevalere con il sostegno di una coalizione composta da Pd, Udc, Api e Psi, e in molti vedono in questa unione a tendenza moderata la strategia migliore per il futuro.
Non sempre i fatti sono destinati ad avere immediata valenza di notizie. Talvolta, invece, essi assumono la caratteristica di cellule dormienti, pronte a destarsi sotto sollecitazione esterna. Nel caso specifico la sveglia è stata data dal programma Report, che sostanzialmente ha reso attuale, facendola assurgere a verità rivelata, ciò che nell’indifferenza generale fu raccontato già in un passato non troppo lontano.
Il dato che più salta all’occhio in queste elezioni regionali siciliane, che hanno visto prevalere il candidato del centrosinistra Rosario Crocetta, è senza dubbio quello dell’astensione record. A votare è andato solo il 47,42% dei siciliani: ciò significa che più della metà degli elettori ha preferito restare a casa, e che il vero partito di maggioranza nell’isola è rappresentato dagli astenuti. Il risultato di una disaffezione verso la politica ormai estrema, in grado di erodere le fondamenta democratiche dell’intero Paese, e sulla quale i partiti non sembrano capaci, ancor prima di porre rimedio, di dedicare la dovuta attenzione. di Ermes Antonucci
Avviso ai naviganti giornalisti del web e non solo. A proposito del Movimento 5 Stelle, si faccia attenzione: si dice «Movimento» non «Partito», «Portavoce» non «Leader», «Attivisti del Movimento a 5 Stelle» non «Grillini». E poi Grillo, se proprio vogliamo dirla tutta, è il Megafono e non il capo.
Ormai è certo: Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api e Psi) con il 31% circa vince le elezioni siciliane. Battuto quindi lo schieramento di centro destra, diviso sostanzialmte fra Nello Musumeci (Pdl e Pid) con il 25% e Gianfranco Micciché (Grande Sud, Pds, Fli, Mps) che ha otteuto 15,50%. Successo, in verità atteso alla vigilia, per il grillino Giancarlo Cancelleri (18%).
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