di Luca Sofri
Una nuova storia di notizie-che-non-lo-erano racconta spettacolarmente le contraddizioni e le tortuose vie dell’informazione accurata e trascurata italiana. La racconto vista dalla redazione del Post, ma sarebbe bello avere altri punti di vista, visto che coinvolge direttori e giornalisti di molti giornali italiani.
Emma Bonino, in diretta a Repubblica Tv, ha risposto alle domande dei lettori sui temi di attualità politica: La corruzione, l'incandidabilità, la legge elettorale; la giustizia, le carceri e i cavalli di battaglia dei Radicali; dall'Italia in "completa assenza dello Stato di diritto" all'obiettivo Europa.
Non voterò Renzi alle primarie e non ho mai conosciuto Davide Serra, il finanziere con base alle Cayman (come tutti gli altri finanzieri, comprese le principali banche italiane). Ma a me questo attacco contro Renzi per la sua serata milanese con gli operatori finanziari appare subdolo, ipocrita, demagogico, mal calcolato e quindi destinato a ritorcersi contro chi l’ha lanciato. di Gad Lerner
di Tommaso Alpina
Sono atterrato al Queen Alia International Airport il 9 settembre, oramai più di un mese fa. Letteralmente nel bel mezzo del deserto. Pieno di fiducia nella stabilità politica della Giordania, una ‘piccola Svizzera’ del Medio Oriente, come andavo ripetendo da giorni a chi mi chiedeva perché avessi scelto di studiare proprio in Giordania.
di Mario Arpino
Se ne parla un po’ meno, ma la strage in Siria continua, con atrocità da ambo le parti. Secondo una stima di questi giorni dell’Osservatorio per i diritti umani siriano – si tratta di una Ong – su un totale di oltre 30 mila deceduti dall’inizio della rivolta, tra il 50 e il 60 per cento sarebbero morti negli ultimi cinque mesi. Ma i numeri veri non li sapremo mai, visto che quelli che abbiamo provengono per lo più da informazioni di parte e anche quelli dell’Onu sono poco attendibili.
Sabato 29 settembre il Ministero della Giustizia ha chiuso il carcere di Laureana di Borrello. Una decisione che lascia perplessi. Il carcere di Laureana di Borrello, situato in una delle zone più difficili della Calabria, era una delle poche carceri italiane dove non solo la detenzione era eseguita secondo la legge, ma il lavoro era al centro della pena.
In questi giorni in cui in Italia si parla parecchio di primarie e regole delle primarie, molti citano come esempio le primarie negli Stati Uniti. Su come funzionino le cose là, però, circolano spesso imprecisioni e una certa dose di vaghezza. La prima cosa da sapere a proposito delle primarie americane, infatti, è che ogni stato si fa le sue regole per le sue primarie: quindi ci sono molti modelli diversi, nessuno “ufficiale”, e fare un quadro semplice è impossibile. (da ilpost.it)
Parla Jay Elliot ex number 2 di Apple
«STEVE JOBS non aveva mai denaro con sé e neppure carte di credito. Semplicemente non gli interessava, non ci pensava. A volte pagavo io o qualcun altro che era con lui. Aveva un salario di un dollaro. Quando Tim Cook è entrato ha ricevuto stock options a valore garantito per 385 milioni di dollari a 10 anni». Jay Elliot è stato per anni l’ombra, ovvero il vicepresidente esecutivo, di Steve Jobs, morto un anno fa, il 5 ottobre 2011.
Processi rifatti e condanne cancellate, vite salvate a un passo dal gong; ma anche esistenze cancellate da un’iniezione letale. Dal 1989, l’anno in cui il test del Dna entrò massicciamente nel sistema giudiziario americano, oltre 2000 persone - verso il braccio della morte o condannate a pene pesanti - hanno visto i loro casi riaprirsi, in oltre 300 casi grazie al test del Dna, in altri per errori procedurali durante la raccolta delle prove o per come sono state ottenute le confessioni.
di Adriano Sofri
(da La Repubblica)
Vorrei cominciare da una domanda: voi sapete che cos’è un ergastolo ostativo? Non è un espediente retorico: io stesso, che mi picco di conoscere le faccende penitenziarie, ho appreso solo di recente che esiste, dal 1992, una cosa che si chiama ergastolo ostativo.
di Marco Palillo (thefrontpage.it)
Franco Fiorito vent’anni fa era un giovane corpulento missino che tirava le monetine sotto l’hotel Raphael a Bettino Craxi. Ci tiene a ricordarlo con un punta d’orgoglio, quasi questa fosse una preziosa attenuante da spendere con l’opinione pubblica ancora intrisa da un odio viscerale nei confronti del ” Cinghialone”. E sì perché una volta er Batman stava dalla parte giusta, combatteva gli “sporchi malfattori”, faceva parte dei ” puri”, voleva fare la rivoluzione.