Bisognerebbe uscire immediatamente dalla giurisdizione, o meglio dalle grinfie, di quella Corte di svitati che ha dato retta a Karim Khan, il procuratore scozzese capace di chiedere e ottenere un mandato d’arresto per il premier e il ministro della Difesa israeliani, Netanyahu e Gallant, alla pari di tre capi terroristi (Sinwar, Haniyeh e Deif) uccisi in una giusta guerra di autodifesa che, al di là delle differenze politiche anche forsennate, unisce il popolo e le istituzioni di un piccolo stato-rifugio che si batte con le unghie e con i denti per la sua sopravvivenza… di Giuliano Ferrara (da Il Foglio)
Le eleganti attrici e gli attori alla moda che sul red carpet veneziano recitano con “il volantino a ventaglio” il logoro copione di quella farsa tragica del boicottaggio del cinema israeliano genialmente definito da Andrea Minuz “From the river to Laguna”, non sanno niente, e la loro ignoranza è pari solo alla loro prosopopea... di Pierluigi Battista (da Huffington post Italia)
Mettere in nome del popolo le certezze non dimostrate di un’accusa al di sopra della sovranità democratica. Non si era mai vista una didascalia così nitida di un ricatto giudiziario. Cosa ci dice il caso Toti, dimissioni comprese… di Giuliano Ferrara (da Il Foglio)
Dopo i fatti del 7 ottobre e il successivo scoppio della guerra contro Hamas, il governo spagnolo si è rivelato uno dei più ostili in Europa nei confronti d’Israele: basti ricordare che a fine maggio, la Spagna ha scelto di riconoscere lomStato di Palestina assieme a Irlanda e Norvegia. Sempre a maggio, il Primo Ministro Pedro Sánchez ha deciso di rifiutare l'attracco nei porti spagnoli alle navi che trasportavano armi destinate a Israele. E proprio il 7 ottobre, nello stesso giorno in cui Hamas massacrava e rapiva numerosi israeliani, la vicepremier Yolanda Diaz ha arringato una folla a Cadice esprimendo il proprio sostegno ai “fratelli e sorelle del popolo palestinese”… di Nathan Greppi (da Bet Magazine Mosaico)
«Il principio che ispirò Mani Pulite e che si basava sul primato del potere giudiziario, era in contrasto con il disegno costituzionale». Nei giorni in cui la Prima Repubblica cadde, Giovanni Pellegrino vide cose che nel Palazzo non si erano mai viste. E ora dice cose che non si erano mai sentite. Almeno da parte di un (ex) parlamentare del Pci-Pds, che si trovò a presiedere la Giunta per le immunità del Senato quando nel 1992 scoppiò Tangentopoli. Da lì passarono molte richieste di autorizzazione a procedere del pool di Milano contro i potenti della politica. È lì che sfilarono molti imputati eccellenti… di Francesco Verderami (da Corriere delle Sera)
Lo studente pro Hamas è una strana bestia. Giudicarlo è facile, che sia un torinese o un newyorchese, che sia un giovane comune dei nostri o un ricco frequentatore delle rette impossibili delle università americane, forte della solidarietà delle celebrities come la sciocca Susan Sarandon e di qualche ebreo ricco e disinteressato al destino di Israele. Sta con, i predoni e gli stupratori e i rapitori del 7 ottobre. Sta con i costruttori di tunnel, nuovi bunker hitleriani per organizzare lo sterminio degli ebrei… di Giuliano Ferrara (da Il Foglio)
Daniele Nahum, consigliere comunale ed ex vicepresidente della comunità ebraica di Milano, ha lasciato il Pd poiché ritiene intollerabile che alcuni dirigenti del partito partecipino a manifestazioni in cui si chiede la cancellazione dello Stato di Israele, lo si paragona al Terzo Reich, si spende la parola genocidio per stabilire un parallelo fra sionismo e nazismo. Pochi giorni prima e per motivi analoghi, Roberto Cenati si era dimesso dalla presidenza della sezione milanese dell'Associazione partigiani… di Mattia Feltri (da La Stampa)
Con vergogna, inginocchiandomi, vorrei offrire un’altra prospettiva al Santo Padre sulla delicatissima questione della guerra in Ucraina e di una trattativa, financo una resa dell’Ucraina alla Russia del presidente Vladimir Putin… di Francesco Sisci
Ormai vicino al momento del verdetto il processo al cardinale Becciu ha finito per trasformarsi non dico in un processo ma di sicuro in una decisa smentita ai suoi accusatori. Del resto era prevedibile che se la corte non si fosse lasciata intimidire (come è infatti è fortunatamente accaduto) le cose sarebbero andate più o meno così. E pazienza se a causa della «copertura» limitata che la stampa ha dato al dibattimento l’opinione pubblica non ha avuta modo di rendersene adeguatamente conto… di Ernesto Galli della Loggia (da Corriere della Sera)
La libertà d’espressione incondizionata (e sottolineo: incondizionata. Per noi quattro gatti liberali dovrebbe essere un dogma) vale per tutti, ma non per i vertici dell’esercito e per i magistrati. Cioè per chi, a differenza di tutti gli altri, ha un potere sulla vita, sulla morte e sulla libertà dei cittadini. E questo per la semplice ragione che sia l’esercito che la magistratura svolgono un ruolo delicatissimo, talmente delicato da non poter reggere i contraccolpi di una fiducia spezzata… di Pierluigi Battista (da HuffPost Italia)
Sulla manifestazione romana contro i femminicidi e più in generale ogni forma di violenza sulle donne, ha già scritto ieri su queste colonne Barbara Stefanelli. Un articolo memorabile. A maggior ragione per il fatto che, ad occhio, le partecipanti erano ben più di quelle cinquecentomila delle stime ufficiali: probabilmente un milione. Resta però il dettaglio della mancata menzione — da parte delle organizzatrici — del più clamoroso stupro di massa dei nostri tempi: quello consumato, il 7 ottobre, dai terroristi di Hamas a danno di donne d’Israele… di Paolo Mieli (da Corriere della Sera)