Avete capito perché sembra che M5S e Lega non esauriscano mai i tentativi a disposizione, e anzi che fallimento dopo fallimento addirittura aumentino i voti? Stanno giocando una partita senza avversari... Non bastassero gli ultimi anni, gli scorsi giorni confermano una volta per tutte che i grandi media sono completamente monopolizzati da loro e inginocchiati a loro... (dal Blog di Francesco Costa)
Forse gli uomini nuovi riusciranno a imporre, prima o poi, i cambiamenti che hanno in mente. O forse non ci riusciranno. Forse assisteremo alla riscossa (in forme oggi imprevedibili) di chi si oppone al disegno sovranista. In ogni caso, ci si tolga dalla testa l’idea che si tratti di un fuoco di paglia o di un acquazzone estivo. Non è l’invasione degli Hyksos (gente arrivata nell’antico Egitto da chissà dove). Li abbiamo allevati noi... di Angelo Panebianco (dal corriere.it)
Se è consentito usare una metafora calcistica, nella grande partita della politica (e dell’economia) italiana, il vero scontro sta avvenendo prima che la squadra della politica esca dagli spogliatoi. Tale scontro deriva dal contrasto tra l’allenatore (il Presidente della Repubblica) e il capitano della squadra (il presidente del Consiglio incaricato) sul mandare, o non mandare, in campo, in un ruolo chiave di attaccante (quello di ministro dell’Economia) un giocatore conosciuto - a livello tecnico – e cioè il professor Paolo Savona. di Mario Deaglio (da La Stampa)
"Genericità e talvolta contraddittorietà del documento" a parte, nel contratto di governo tra M5S e Lega "esiste un chiaro elemento unificatore e riguarda il ruolo che lo Stato dovrebbe avere nella nuova Italia «pentalegata»". Ne scrive Carlo Cottarelli in un articolo su 'La Stampa' che riproponiamo nella nostra rassegna web.
Superare la Fornero, come nelle ipotesi allo studio sulla ormai famosa Quota 100, tende a favorire i lavoratori anziani con carriere contributive continue a scapito di lavoratori ancora più anziani, ma con carriere lavorative spesso interrotte (come le donne). Ma soprattutto lascia il conto da pagare alle generazioni future. Il perché in questo articolo del Il Sole24ore, che riproponiamo nella nostra rassegna web.
La sensanzione che M5S e Lega su molti temi non sappiano di cosa parlano l'abbiamo avuto in più di un'occasione. Si stava però in campagna elettorale e tutto sommato si era portati a pensare che fosse tutta propaganda. Invece, i "signori" fanno sul serio, come dimostra la bozza di programma - poi "superata" - che in questi giorni ha fatto tanto parlare, soprattutto nella parte in cui si richiedeva la cancellazione di 250 miliardi di euro di titoli di Stato detenuti dalla Banca centrale europea...
Un «noir politico» a due voci, lo definiscono gli autori. Che raccontano nella nuova edizione aggiornata di Supernova (Ponte alle Grazie, 441 pagg.) la vera storia del Movimento di cui sono stati testimoni diretti. Ma anche l’ultima legislatura e quella, nuova, ancora in fieri. Già giornalista dell’Unità, e autore di apprezzati saggi sui casi più spinosi della storia d’Italia, Nicola Biondo racconta l’ascesa istituzionale dei pentastellati, dopo essere stato a capo della comunicazione della Camera del M5S. di Francesco Lo Dico (da Il Dubbio)
Martedì 8 maggio il Presidente Donald Trump ha annunciato la sospensione della partecipazione degli Stati Uniti dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), l’accordo firmato nel 2015 con l’Iran per la rimodulazione del programma di ricerca nucleare. Anticipata rispetto alla scadenza prevista dalla legge statunitense di implementazione del patto (prevista per il 12 maggio), giunge a sugello della contrarietà dell’attuale Amministrazione nei confronti dell’accordo, considerato insufficiente per limitare non tanto la possibilità tecnica per l’Iran di acquisire una capacità atomica militare quanto l’espansione dell’influenza politica nella regione... di Francesca Manenti (Centro Sudi Internazionali - CESI)
Il M5S non ha dei momenti di incoerenza - è strutturalmente incoerente. Meglio: è fondato sul presupposto che la coerenza non conti nulla. E poiché nella sua incoerenza assoluta è assolutamente coerente, gli elettori non lo puniscono. O almeno non lo hanno punito finora, e si può presumere che non lo puniranno fin quando non si renderanno conto che il prezzo di quell’incoerenza lo pagherà il Paese... di Giovanni Orsina (lastampa.it)
Ho conosciuto Giovanni Falcone nel lontano 1983. Era novembre e si parlava sulla stampa di un magistrato di Palermo che stava interrogando un mafioso avviato al pentimento: Buscetta ovviamente. Curiosa dunque di incontrare il magistrato, chiedo l’aiuto di Luciano Violante che conoscevo dai tempi delle grandi inchieste sul terrorismo. E così ho un appuntamento a Palermo alla fine di una giornata di inverno, alle 19, in un Palazzo di Giustizia deserto. Non appena mi apre la porta del suo ufficio, Falcone mi dice però: «Non posso. Debbo andare di corsa all’Ucciardone». di Marcelle Padovani (da Il Dubbio)
L’effetto collaterale della surreale crisi politica seguita al voto non decisivo del 4 marzo è la rapida scomparsa dell’Italia dal teatro globale della geopolitica e dell’economia. di Marco Zatterin (da La Stampa)