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22/11/24 ore

RASSEGNA WEB

I due mezzi vincitori e il peso degli sconfitti

Il gioco politico corre veloce e confuso, nella Terza Repubblica. Con il rischio che l'opinione pubblica venga investita da una gragnuola di retroscena e previsioni che assomigliano piuttosto a malcelati desideri. Venerdì sera, dopo lo «scherzetto» di Salvini, s'è detto e giurato che il centrodestra era morto, che l'alleanza M5S-Lega era cosa fatta, che un governo Di Maio-Salvini diventava pressoché inevitabile. di Paolo Macry (da Il Mattino)

Dell’Utri, il carcere e il papà di Silone

Un gruppo di parlamentari di Forza Italia ha costituito un comitato per la liberazione di Marcello Dell’Utri, condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell’Utri, dicono, è allo stremo per un cancro e altre malattie. di Mattia Feltri (da lastampa.it)

M5S: silenzio, il nemico-giornalista ci ascolta!

Sono tanti, buona parte alle prime armi e per lo più sconosciuti anche a chi ha consentito loro di vincere la lotteria dell'anti-politica ai tempi di Rousseau. Ora, però, viene il difficile per lo staff: bisogna gestire e controllare al meglio i rapporti con l'esterno, per scongiurare che accada, moltiplicato per mille, quanto già visto in parte nella precedente legislatura.

La padella leghista la brace Movimento 5 Stelle

La filosofa Roberta De Monticelli ha scritto per Il Fatto di Travaglio un articolo per dire che «il centrosinistra deve ascoltare l’anima civile del Movimento che ha vinto: solo così può aiutare il Paese a disarmare le pulsioni incivili». Il titolo è ancora più esplicito: “Un governo con i 5Stelle per fermare la rovina leghista”. di Emanuele Macaluso (da Il Dubbio)

Talk show: così il populismo ha vinto grazie alla tv

Aldo Grasso, il critico televisivo e di costume del Corriere della sera, ha scritto sul ruolo che i talk show hanno avuto in questa ultima tornata elettorale. Secondo il professore della Cattolica di Milano i programmi di politica, che in questi anni hanno perso molti consensi, avrebbero favorito principalmente il Pd e Forza Italia, mentre l’assenza dalla tv avrebbe avvantaggiato i Cinque stelle. di Angela Azzaro (da Il Dubbio)

A garanzia del garantito: il M5S conquista i dipendenti pubblici

In un Paese vissuto di reddito politico, di assistenzialismo e di certezze granitiche per una gran bella fetta della popolazione, è forse scontato che il timore di perdere le garanzie e/o qualche privilegio abbia spinto buona parte del pubblico impiego a guardare altrove per trovare conforto in un futuro pieno di incognite.

Il “reddito di cittadinanza” che non lo era

Passata la sbornia elettorale, ora che non serve più sparare slogan propagandistici, si può forse avere maggior fortuna nel fare un po' di chiarezza sul reddito di cittadinanza promesso dal M5S, che poi non è il reddito di cittadinanza comunemente inteso e fatto credere, per esempio in Puglia.

Se la borghesia divorzia dalla sinistra

L’Italia si presenta come una mela divisa in due, la Lega al Nord, il Movimento Cinque stelle al Sud. In questa forbice, la sinistra è sparita. Eventi di tipo nuovo stanno sconvolgendo, in forme diverse, lo scenario italiano ed europeo. Sembra che dalla scena stia scomparendo, in tutte le sue varianti, il riformismo nella larga accezione di centro-sinistra. Tutto si deposita, velocemente, nell’archivio della memoria, lo spazio politico si svuota e si riempie di altre forze… di Biagio de Giovanni (da ilmattino.it)

Carcere, la Consulta anticipa la riforma dell'Ordinamento penitenziario

Secondo i giudici della Consulta chi deve scontare una pena, anche residua, fino a 4 anni di carcere, ha diritto alla sospensione dell’ordine di esecuzione allo scopo di chiedere e ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali, nella versione ‘ allargata’ introdotta dal legislatore nel 2013. È quindi incostituzionale il quinto comma dell’articolo 656 del Codice di procedura penale, che prevede la sospensione solo per pene fino a 3 anni. (da Il Dubbio)

Il non-premier Di Maio e la realtà virtuale dei non-ministri

Ma non è un grosso problema, è soltanto l’epilogo esoterico di una campagna elettorale da realtà aumentata, durante la quale non si è discusso di altro che di cose che non esistono... di Mattia Feltri (da lastampa.it)

Era stato condannato a meno di un anno, non gli hanno sospeso la pena ed è morto

Gravemente malato, da novembre scorso era detenuto nel carcere romano di Rebibbia per scontare una pena di poco meno di un anno, ma il tribunale di sorveglianza non solo ha vietato la concessione dell’affidamento in prova (visto che parliamo di una condanna inferiore ai 3 anni), ha anche ritenuto che fosse compatibile con la carcerazione. di Damiano Aliprandi (da Il Dubbio)