Passata la sbornia elettorale, ora che non serve più sparare slogan propagandistici, si può forse avere maggior fortuna nel fare un po' di chiarezza sul reddito di cittadinanza promesso dal M5S, che poi non è il reddito di cittadinanza comunemente inteso e fatto credere, per esempio in Puglia.
L’Italia si presenta come una mela divisa in due, la Lega al Nord, il Movimento Cinque stelle al Sud. In questa forbice, la sinistra è sparita. Eventi di tipo nuovo stanno sconvolgendo, in forme diverse, lo scenario italiano ed europeo. Sembra che dalla scena stia scomparendo, in tutte le sue varianti, il riformismo nella larga accezione di centro-sinistra. Tutto si deposita, velocemente, nell’archivio della memoria, lo spazio politico si svuota e si riempie di altre forze… di Biagio de Giovanni (da ilmattino.it)
Secondo i giudici della Consulta chi deve scontare una pena, anche residua, fino a 4 anni di carcere, ha diritto alla sospensione dell’ordine di esecuzione allo scopo di chiedere e ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali, nella versione ‘ allargata’ introdotta dal legislatore nel 2013. È quindi incostituzionale il quinto comma dell’articolo 656 del Codice di procedura penale, che prevede la sospensione solo per pene fino a 3 anni. (da Il Dubbio)
Ma non è un grosso problema, è soltanto l’epilogo esoterico di una campagna elettorale da realtà aumentata, durante la quale non si è discusso di altro che di cose che non esistono... di Mattia Feltri (da lastampa.it)
Gravemente malato, da novembre scorso era detenuto nel carcere romano di Rebibbia per scontare una pena di poco meno di un anno, ma il tribunale di sorveglianza non solo ha vietato la concessione dell’affidamento in prova (visto che parliamo di una condanna inferiore ai 3 anni), ha anche ritenuto che fosse compatibile con la carcerazione. di Damiano Aliprandi (da Il Dubbio)
Non è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da chi fa la morale tutti i giorni, cavalcando l'onda dell'antipolitica. Si tratta di un classico caso di vizi privati e pubbliche virtù, a cui per la verità i grillini ci hanno un po' abituato, che Le Iene hanno svelato, mettendo in forte imbarazzo il M5S nel bel mezzo della campagna elettorale...
Lorenzo Fioramonti, professore di scienze politiche all’Università di Pretoria, è l’uomo scelto da Luigi Di Maio per sviluppare il programma economico del Movimento 5 stelle. “Nemico pubblico numero uno del Pil”, lo chiama l’Huffington Post nel ritratto che gli ha dedicato. Come vedremo, è una descrizione assolutamente corretta, anche se non nel senso in cui viene utilizzata. Ma andiamo con ordine. di Carlo Stagnaro (dal foglio.it)
C’è una cosa che non riesco a capire. Questa: se a uno qualunque di voi chiedessero di prendere una decisione dalla quale forse dipende la possibilità di vivere o di morire per un altro essere umano, voi esitereste? Ed esiste la possibilità che alla fine la vostra decisione sia il pollice verso? di Piero Sansonetti (da Il Dubbio)
No, la faccenda del braccialetto elettronico di Amazon riguarda questo Paese, la sua attitudine antitecnologica, la poca accuratezza dell’informazione (mista ad una furbizia fastidiosa), la mediocrità della sua classe politica che, in campagna elettorale ma non solo, ha ormai come sua attività principale quella di intercettare temi utili alla polemica spicciola per scaraventarli contro i cittadini nella speranza di rinsaldare con loro un minimo di sintonia. (dal Blog di Massimo Mantellini)
Il trambusto per la formazione delle liste è fisiologico. Difficile dimenticare, per chi le ha vissute, le riunioni dei comitati federali del Pci che si chiudevano alle quattro del mattino, e c'era anche chi alzava la voce e si verificava pure un po' di confusione, sia pur controllata, in sala. Sempre le stesse cose, o l'eterno ritorno dell'uguale, si potrebbe dire, usando la lingua dei filosofi. Una volta, però, c'era più ordine e precisione. Una volta c'erano i partiti e anche - perché non dirlo? - una programmazione che tendeva a portare in Parlamento chi poteva garantire un effettivo contributo, una qualche vocazione accertata, più o meno certificata, per la politica; o un qualche contributo forte, riconosciuto, nella società. di Biagio de Giovanni (da ilmattino.it)
Se volete leggere questo articolo dovete mettervi nello stato d’animo di chi non si stupisce di niente. Altrimenti lasciate stare. I Pm del processo di Palermo (il famoso processo sulla presunta trattativa Statomafia) hanno chiesto una novantina d’anni di galera per alcuni degli imputati. Tra i quali un paio di mafiosi e una decina tra esponenti della politica e dell’arma dei carabinieri… di Piero Sansonetti (da Il Dubbio)