Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/11/24 ore

RASSEGNA WEB

Vertice Apec in Russia. Le ambizioni orientali di Mosca

di Marilisa Lorusso

 

La Russia è un paese di dimensioni continentali, con la testa - Mosca - in Europa, e gran parte del corpo in Asia. Il vertice dell’ Asian-pacific economic cooperation (Apec) dell’8 e 9 settembre a Vladivostok è la grande occasione per rilanciare l’estremo oriente russo.

La bomba degli Ayatollah

di Mario Arpino

 

Mentre noi cercavamo di combattere sotto docce e ombrelloni la calura ferragostana, in Medioriente riprendevano tra Gerusalemme e Teheran le periodiche schermaglie sulla bomba.

 

Con la “cerniera” siriana che scricchiola, l’Egitto di Fratello Morsi in accelerazione verso l’ignoto, il nord del Libano sempre più incline a fungere da santuario per i guerriglieri islamisti e qaedisti che hanno già inquinato il significato iniziale della rivolta popolare siriana, il Consiglio di sicurezza dell’Onu bloccato da Russia e Cina e un’Assemblea che le è da sempre sfavorevole, era naturale che le preoccupazioni di Israele ritornassero in primo piano.

 

Anche la strana solidarietà tra l’ Occidente e le monarchie del Golfo, rapporto che sembra andare oltre quello economico per espandersi in ambito politico, per Gerusalemme non è certo rassicurante.



Ed ecco che, con un tempismo per nulla strano, il sito israeliano Debka, specializzato in intelligence, a metà agosto si dice certo che la bomba iraniana potrà essere pronta entro ottobre. All’agenzia fa subito eco Benyamin Nethanyahu, il quale, spiegando che il mondo non può consentire all’Iran di divenire potenza nucleare, fa capire che, in assenza di consenso, Israele è in grado di intervenire anche da sola.....

 

Prosegui la lettura integrale su affarinternazionali.it

 

Censura 2.0, la Cina punta sulla censura che non si vede

C'è la censura “tradizionale” (la censura 1.0) che lascia tracce evidenti del suo intervento: chiusura di siti o account, blocco dei social network o delle ricerche sui motori di ricerca. Ma c’è questa censura che “si vede” e una molto più sottile e difficile da intercettare, quella forse più pericolosa: la Censura 2.0, il vero e proprio salto di qualità del controllo delle opinioni in rete.

"La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni", le parole 'sante' del card. Martini

"La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi". Le parole che rappresentano un vero "testamento spirituale" del cardinale Carlo Maria Martini, nell'ultima intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Noce, la questione torbida del fiume lucano

Una volta era un luogo di pace assoluta, frequentato da pescatori, sportivi e famiglie. Ma ora il fiume Noce, che scorre lungo il confine tra Basilicata e Calabria, vive un lento declino. Le sue acque, che sfociano nel golfo di Policastro, in una delle zone più belle del Mediterraneo, sono a tratti spumose e maleodoranti per la presenza di ammoniaca, nitrati, nitriti, solventi e sostanze schiumogene (stando ai rilievi effettuati da privati cittadini e da associazioni ambientaliste).

Mail di Luca Josi, l’ultimo craxiano: “Sono pochi a potersi stupire del racconto di Bartholomew … “

Caro Dago,

 

a leggere l'articolo di Molinari su Bartholomew sono davvero pochi i protagonisti di quegli anni a potersi stupire del racconto (e se si stupiscono significa che protagonisti non erano).

Mani Pulite/USA, la versione di Giuliano Ferrara

“Un pupo agitato da pupari”, Giuliano Ferrara maramaldeggia sulle colonne del suo giornale e spara a zero su Antonio Di Pietro e il suo destino di serie B “di poliziotto,di laureato che non si vede, di magistrato coccolato da grandi mascalzoni, incline a note cadute di stile, e poi versato in una politica partitante e grottesca, tenuta in piedi da un giornalismo e una politica grotteschi”. Lo fa fornendo la sua interpretazioni di fatti raccontati da Maurizio Molinari che sembrano confermare le voci da sempre esistite di un legame stretto fra la Cia e il pool di Mani Pulite.

Gli ecologisti al verde

Da almeno trent’anni il movimento ambientalista italiano vive un frustrante paradosso. Molte idee «ecologiche», importate dall’Europa o dagli Stati Uniti, sono diventate patrimonio comune anche da noi… Eppure questa cultura, così latente nelle società occidentali, in Italia ha mancato tutte le occasioni per trasformarsi in forza politica solida, in grado di partecipare da protagonista al governo del Paese. È rimasta una storia minoritaria, da comparsa rumorosa quanto marginale, che si è perpetuata fino ad arrivare davanti ai cancelli dell’acciaieria Ilva di Taranto.

Vita breve per 'Ehna', rivista egiziana Lgbt

Un articolo pubblicato da Al Arabiya, sito di informazione di proprietà saudita ma basato a Dubai (Emirati Arabi Uniti), ha raccontato la storia – molto breve – di Ehna, una rivista online egiziana dedicata alla comunità omosessuale.

Partiti, la Regione Lazio non bada a spese

Qualche settimana fa il gruppo radicale al Consiglio regionale del Lazio presieduto dall'avvocato Giuseppe Rossodivita ha pubblicato sul sito internet il proprio bilancio. Un documento impressionante, che illumina un angolo del capitolo costi della politica finora tenuto accuratamente all'oscuro. Ovvero, i contributi che le Regioni erogano ai gruppi «consiliari».

Mo e Saamiya, le due facce della Somalia

Mo Farah, arrivato da rifugiato in Uk, ora è l’eroe nazionale: dopo aver vinto 10mila e 5mila metri è stato ricevuto anche da Cameron. Saamiya, invece, che aveva corso i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino – erano solo in due gli atleti somali – a Londra non c’era: è morta in una carretta del mare cercando di raggiungere l’Occidente per fuggire dalla guerra.