Luigi Rintallo, riferendosi al mio articolo pubblicato su Agenzia Radicale del 17 agosto: “Ma questo referendum è legittimo?” pur riconoscendo che le distorsioni della legge elettorale hanno consentito ai partiti della maggioranza di ottenere più seggi di quelli ad essi spettanti in base ai voti ottenuti nelle elezioni politiche del 2018 e che pertanto la maggioranza che ha votato la legge per la riduzione dei parlamentari non corrisponde alla maggioranza degli italiani, giunge alla conclusione che il referendum sarebbe comunque “politicamente legittimo”. Anzi, aggiunge che proprio l’anomalia sopra evidenziata renderebbe a maggior ragione “necessario consultare il popolo” che avrebbe così la possibilità di confermare o respingere la legge, con ciò sostanzialmente sanando ogni vizio. di Raffaele Avallone
Come è noto il parlamento ha approvato il disegno di legge per la riduzione del numero dei parlamentari. Trattandosi di legge di revisione della Costituzione, la stessa Carta, all’art. 138, prevede che essa debba essere approvata, con doppia lettura, dai due terzi dei parlamentari di ciascuna Camera. In caso di approvazione con maggioranza semplice, la stessa legge è sottoposta a referendum qualora entro tre mesi ne facciano domanda un quinto dei membri di una camera o cinquecentomila elettori, oppure cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum è approvata se ottiene la maggioranza dei voti validi dei cittadini. Ed è quello che sta avvenendo. di Raffaele Avallone
La narcosi totalitaria della ragione, in cui molti sembrano essere pericolosamente caduti, impedisce di vedere con lucidità quel punto che pochi, almeno all’interno della magistratura, hanno colto alla perfezione: il cosiddetto processo “da remoto” è un non - processo. Si tratta di un’espressione che non utilizzo a caso, ma mutuo dalle calzanti parole di Papa Francesco sull’attuale liturgia virtuale: una Chiesa che non si faccia presenza viva e fisica tra le persone è una non - Chiesa. di Massimiliano Siddi
Gli Avvocati scenderanno in sciopero contro una delle più imbecilli e vessatorie norme: quella che abolisce la prescrizione dei processi salvo che maturi durante il primo grado. Per comprendere facilmente tutta la stupidità di tale trovata (che dovrebbe andare in esecuzione dal 1° gennaio 2020) si potrebbe dire che ciò è come se la pensione per anzianità fosse abolita, salvo che sia maturata entro i primi 30 anni di vita del pensionamento. di Mauro Mellini
Le vicende dei primi passi del Governo Conte bis sono tali da far dimenticare, se non giustificare o mettere in secondo piano, quella che è stata la causa della crisi del Conte n. 1 ed il carattere addirittura comico della trappola costruita da Salvini che ha finito per scattare in suo danno. di Mauro Mellini
Cerco sempre di valorizzare gli aspetti positivi di Napoli, la mia amata città, irritata dal costante martellamento dei mass media su quelli negativi. Talvolta, tuttavia non si può fare a meno di costatare ciò che non va, soprattutto se è sempre sotto i tuoi occhi. di Giovanna D’Arbitrio