Non è andata giù a Beppe Grillo il coinvolgimento di Giovanni Favia, consigliere regionale del M5S in Emilia Romagna, nella vicenda delle interviste a pagamento in tv. Favia ha ammesso l’utilizzo di fondi pubblici per farsi intervistare su alcune emittenti locali, e ciò ha provocato l’ira dell’ex comico genovese, che sul suo blog ha bacchettato il consigliere: “Pagare per andare in televisione per il Movimento 5 Stelle è come pagare per andare al proprio funerale, anche se è certamente lecito. I soldi pubblici e il M5S sono inconciliabili”.
Diceva lo storico Pasquale Villari che il vero nemico dell’Italia del suo tempo era, più che l’ostilissima Austria, una certa “colossale ignoranza”. Altri tempi. Dall’alfabetizzazione delle masse al piccolo medioevo della cultura, giustificato da quella crisi nera che sembra non trovare risorse, perché, senza troppe ipocrisie, ammettiamo una buona volta che “si vive di solo pane”. di Ludovica Passeri
Secondo il World Disaster Report 2012, una raccolta di dati sul flusso dei migranti nel mondo, 72 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare il Paese di provenienza per cercare rifugio in altri luoghi. 1 persona su 100 fugge, lascia la propria abitazione per spostarsi con la famiglia verso nuove terre a causa di guerre, carestie, fame.
La notizia, lanciata dal Foglio e confermata dal Fatto, di una spartizione delle nomine già stabilita dai vertici del Partito Democratico in vista delle politiche del 2013 lascia perplessi. E’ stato un dirigente del partito, rimasto anonimo, a svelare il cosiddetto “patto di sindacato del Pd” volto a ripartire i posti chiave di governo in caso di vittoria alle prossime elezioni.
4 ore di sciopero con “manifestazioni di protesta a livello territoriale da oggi e fino al prossimo mese”. Lo scopo – annunciano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – è quello di riuscire “a influenzare il dibattito parlamentare” sulla Legge di Stabilità. L’idea, evidentemente, è di quelle rivoluzionarie, in linea con il modo stantio e ammuffito con cui il sindacalismo italiano si muove da sempre. di Antonio Marulo
La Coalizione Internazionale BanFGM ha annunciato la consegna formale al Terzo Comitato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si occupa di diritti umani, di un testo di risoluzione predisposto dal Gruppo dei Paesi Africani che mette al bando a livello globale tutte quelle pratiche tradizionali che hanno effetti nefasti sulla vita di donne e bambine, con particolare attenzione alle mutilazioni genitali femminili, considerate come una violazione dei diritti umani di base della persona.
Negli ambienti giornalistici sono genericamente note come marchette. Quella però in uso nella Regione Emilia Romagna è un po’ diversa, fatta con tutti i crismi dell’ufficialità e tanto di fattura: il politico di turno conclude un accordo con un’emittente televisiva locale per una “comparsata” in un talk show o per un’intervista, in cambio paga una somma di denaro regolarmente registrata, secondo un tariffario ben definito. Il tutto è fatto rigorosamente con soldi pubblici.
L’editorialista del «Corriere della Sera» parla di un “potere vuoto”, quasi che tale potere non coincidesse con realtà ben precise e concrete. Le stesse che finanziano il giornale dove sono pubblicate le sue osservazioni, che non escono certo su un foglio clandestino di qualche movimento millenarista. di Luigi O. Rintallo
Nella città di Yanthai, Cina orientale, sono stati impiegati ragazzi poco più che bambini (14 anni) nel ciclo di produzione della Apple. E' quanto hanno ammesso i dirigenti della Foxconn.
La solida ed inamovibile linea scalfariana a sostegno del presidente Napolitano nella vicenda della trattativa Stato-mafia sembra perdere consenso all’interno del vasto, e ormai contraddittorio, universo di 'Repubblica'.
Le democrazie nazionali del continente europeo, infatti, si sono rivelate ben lontane, purtroppo, dal livello dei problemi del nostro tempo e proprio in questo risiedono i rischi cui esse sono esposte. di Silvio Pergameno