Non è affatto vero che la riforma renda meno complicato l’iter legis . E dunque non è vero che semplifichi la vita del nostro Parlamento. Però semplifica fin troppo la vita del governo, l’unico pugile che resta davvero in piedi sul ring delle istituzioni. Perché insieme al Parlamento barcolla il capo dello Stato: con un esecutivo stabile, perderà il suo ruolo di commissario delle crisi di governo, nonché - di fatto - il potere di decidere l’interruzione anticipata della legislatura. di Michele Ainis (dal Corriere della Sera)
Un amico mi fa notare che papa Francesco non parla mai del peccato originale. Non credo non ne parli per una sorta di adesione a una modernità che non mette più il peccato della carne al centro della vita morale individuale e collettiva. di Piero Ostellino (da Il Giornale)
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione tornano a pronunciarsi sulla legge Fini-Giovanardi dopo la dichiarazione di incostituzionalità sancita dalla Consulta il 25 febbraio dello scorso anno. Con la sentenza n. 22621 dello scorso 26 febbraio, la suprema Corte ribadisce che le pene riguardanti le cosiddette “droghe leggere” devono essere rideterminate al ribasso essendo il nostro ordinamento tornato al regime sanzionatorio pre-Fini/Giovanardi, cioè alla legge Iervolino/Vassalli così come modificata dal referendum radicale del 1993 che sancì la non punibilità dei consumatori di sostanze stupefacenti. di Rita Bernardini
di Davide Varì (da Cronache del Garantista)
- “Pronto è il senatore Pellegrino?”.
- “Eh nessuno mi chiama così da tanto tempo, sa. Mi dica, mi dica, sono io”.
- Volevo intervistarla, senatore. Mi è capitato di leggere una sua affermazione del '96 – mi pare del '96, si -, quando era presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ...”.
Come possiamo definirla? "Eutanasia silenziosa". Per noi è un fatto di tutti i giorni. Lo affrontiamo con grande difficoltà, ma sicuri di fare sempre la cosa più giusta", dice Michele (lo chiameremo così). Una laurea, la specializzazione, il master, la carriera infermieristica, oggi è caposala all'ospedale Careggi di Firenze. Ha voglia di raccontare quello di cui, chissà se per pudore o se per una congiura del silenzio, nessuno parla mai. E di farlo evitando la politica, "ma con il buonsenso di chi sta in prima linea". di Matteo Pucciarelli (da repubblica.it)
Oltre ai gravi rischi per la sicurezza del continente europeo e dell’Italia, l’avanzata dell’auto proclamatosi “stato islamico” in Libia rischia di avere forti ripercussioni sul destino dei nostri approvvigionamenti energetici. di Nicolò Sartori (da affarInternazionali.it)
L’Italia, afferma il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, è pronta a fare la sua parte e non intende sottrarsi alle sue responsabilità. Si parla evidentemente della Libia, dove la situazione va peggiorando. I negoziati condotti dall’inviato delle Nazioni Unite, Bernardino León, non hanno alcun impatto sul terreno. Gli scontri armati si moltiplicano mentre il quadro conflittuale si destruttura rapidamente, mettendo in ombra i due schieramenti più noti, che si riconoscono l’uno nel Parlamento che siede a Tobruk (riconosciuto internazionalmente) e l’altro in parti del vecchio Parlamento di Tripoli. di Stefano Silvestri (da affarInternazionali.it)
Dopo gli attentati di Copenaghen, dire che la libertà europea è nel mirino degli jihadisti non è solo una formula retorica, ma la fotografia di una dichiarazione di guerra. Il simbolismo dei bersagli e dei messaggi è chiarissimo oramai. Gli islamisti hanno attaccato un convegno sulla libertà d’espressione con l’ambasciatore francese presente. Tutto questo a un mese o poco più dalla strage nella redazione di Charlie Hebdo. Poi hanno profanato un cimitero ebraico, hanno distrutto centinaia di tombe, hanno profanato un monumento alla Shoah. Gli ebrei sentono sempre meno l’Europa come la loro casa. di Pierluigi Battista (dal corriere.it)
"Non ho paura, sono ottimista. Ho avuto una vita fantastica. Gli affetti familiari, la politica radicale, le amicizie, i grandi dolori, le solitudini. La cosa importante è saper provare, vivere, accettare e governare le emozioni, mai diventare indifferenti a ciò che ci attraversa o ci sfiora". di Giovanna Casadio e Dario Cresto-Dina (da repubblica.it)
di Matteo Bordoni, Dennis Jansen (da affarinternazionali.it)
Google News abbassa le saracinesche in Spagna. È questa la risposta di Big G alla nuova legge che impone a chiunque pubblichi un link o una breve citazione di un articolo di giornale di pagare un "equo compenso" all’editore.
Una delle più buffe conseguenze dell’ubriacatura anti casta degli ultimi anni è una patologica ossessione automobilistica. Gli editoriali pavloviani innescati dalla decisione del neo presidente Sergio Mattarella di spostarsi nientemeno che su una Fiat Panda – per giunta grigia: che coraggio – non sono un fenomeno nuovo per un’opinione pubblica già travolta dalla Fiat Ulysse che Enrico Letta ebbe l’ardire di guidare personalmente sulla via verso il Quirinale, per ricevere l’incarico di governo, e poi dalla Smart con cui Matteo Renzi lo andò a trovare a Palazzo Chigi. Per non parlare della famosa Ford Focus su cui notoriamente si muove Papa Francesco, imbattibile professionista delle demagogie del mestiere. di Francesco Costa (da ilfoglio.it)