Poiché immancabilmente si legge - a partire dalle ultime elaborazioni di Eures - che in Italia c'è "una donna uccisa ogni due giorni", siamo andati a leggere i numeri. Eccoli (grazie a Public Policy): in Italia nel 2013 sono state uccise poco più di 500 persone. Di queste, 179 erano donne. Quanto a numero di morti è il numero più basso in assoluto. di Paolo Martini
Quando presentò la legge di Stabilità, Matteo Renzi disse: «È una grande, grande, grande novità: una manovra anticiclica in un momento di difficoltà». A un mese di distanza facciamo fatica a vedere in che modo questa legge possa aiutare la crescita. di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (dal corriere.it)
di Michele Nones (da Affarinternazionali.it)
Con sentenza del 9 ottobre scorso il Tribunale di Busto Arsizio ha assolto gli allora responsabili di AgustaWestland dall’accusa di corruzione internazionale per i dodici elicotteri AW 101 acquistati dall’India nel 2010. Tutti dovrebbero esserne soddisfatti. Ne esce ripulita l’immagine del “gioiello” tecnologico, industriale, commerciale e finanziario di Finmeccanica, il principale gruppo italiano nelle alte tecnologie.
Il New York Times ha incontrato Greg Marra, l’ingegnere di Facebook di 26 anni che si occupa del codice dietro al newsfeed del social network di Menlo Park. Ossia la persona che con il suo team determina in modo matematico cosa vediamo su Facebook e che destino hanno i contenuti che transitano sulla piattaforma. Un ruolo che sta diventando sempre più importante per i siti dei giornali. di Federico Cella (dal corriere.it)
Cristiani e uomini di buona volontà “sono chiamati oggi a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte”, in “tutte le sue forme”, ma per il miglioramento delle “condizioni carcerarie”. È uno dei passaggi centrali del discorso tenuto da Papa Francesco in Vaticano a un gruppo di giuristi dell’Associazione penale internazionale. La voce del Papa si è levata anche contro il fenomeno della tratta delle persone e della corruzione. (da avvenire.it)
A Parigi, nei primi anni Novanta, Enrico Vanzina s’imbatté in un libro della classicista francese Florence Dupont, “La vie quotidienne du citoyen romain sous la république”, lo lesse e pensò: quasi quasi propongo a mio fratello Carlo di fare un peplum, un film in costume antico romano, sull’Italia di Tangentopoli. di Guido Vitiello (da Il Foglio)
di Marco Guidi (da affarinternazionali.it)
Trattare con i curdi, diffidare dei curdi, aver bisogno dei curdi. E al tempo stesso sostenere i sunniti, ma diffidare, finalmente, dei sunniti estremisti, senza però favorire il regime di Bashar al-Asad sul cui abbattimento si continua a contare.
Nelle ultime settimane Matteo Renzi è stato sempre al centro del dibattito pubblico: il viaggio in America, Marchionne, i Clinton, l’inglese strampalato, l’intervista da Fazio, il bailamme sull’articolo 18, lo sberleffo dei sindacati, la direzione PD, la polemica con la minoranza, le critiche da parte di Corriere e Repubblica, etc… di Christian Raimo (dal ilpost.it)
Il caso di un sindaco condannato non è raro. Purtroppo. Ma il caso di un sindaco pluricommissariato su singoli aspetti amministrativi, privo di una maggioranza stabile, isolato politicamente, perché ormai senza un movimento o un partito di riferimento, e per giunta condannato e con un vicesindaco condannato a sua volta, più che raro è unico. E questo è appunto il caso di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e in procinto di diventare, per automatismo legislativo, anche sindaco della più grande area metropolitana dopo quella di Milano. di Marco Demarco (dal Corriere della Sera)
Ieri sul Corriere della Sera sono usciti due editoriali riunificati in uno. Entrambi molto interessanti e importanti, com’è ovvio per la testata e per l’autore, il direttore Ferruccio de Bortoli. Ma di argomento diverso, all’apparenza. di Stefano Menichini (da 'Europa quotidiano')
di Rolla Scolari (Il Foglio 12 settembre 2014)
"Hamas vuole farmi impazzire". Non è riuscito a trattenersi il rais palestinese Abu Mazen nelle stanze del potere di Doha, alla presenza dell’emiro del Qatar, quel Tamim bin Hamad al Thani che ospita i capi politici di Hamas e dona milioni di dollari alla Striscia, e le cui immagini spesso ricoprono i muri di Gaza. "Il loro proposito è distruggere la Cisgiordania e creare uno stato di anarchia per orchestrare un colpo di stato contro di noi", avrebbe detto il presidente all’emiro, riferendosi alle attività del gruppo islamista che dal 2007 controlla la Striscia di Gaza.