Il caso di un sindaco condannato non è raro. Purtroppo. Ma il caso di un sindaco pluricommissariato su singoli aspetti amministrativi, privo di una maggioranza stabile, isolato politicamente, perché ormai senza un movimento o un partito di riferimento, e per giunta condannato e con un vicesindaco condannato a sua volta, più che raro è unico. E questo è appunto il caso di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e in procinto di diventare, per automatismo legislativo, anche sindaco della più grande area metropolitana dopo quella di Milano. di Marco Demarco (dal Corriere della Sera)
Ieri sul Corriere della Sera sono usciti due editoriali riunificati in uno. Entrambi molto interessanti e importanti, com’è ovvio per la testata e per l’autore, il direttore Ferruccio de Bortoli. Ma di argomento diverso, all’apparenza. di Stefano Menichini (da 'Europa quotidiano')
di Rolla Scolari (Il Foglio 12 settembre 2014)
"Hamas vuole farmi impazzire". Non è riuscito a trattenersi il rais palestinese Abu Mazen nelle stanze del potere di Doha, alla presenza dell’emiro del Qatar, quel Tamim bin Hamad al Thani che ospita i capi politici di Hamas e dona milioni di dollari alla Striscia, e le cui immagini spesso ricoprono i muri di Gaza. "Il loro proposito è distruggere la Cisgiordania e creare uno stato di anarchia per orchestrare un colpo di stato contro di noi", avrebbe detto il presidente all’emiro, riferendosi alle attività del gruppo islamista che dal 2007 controlla la Striscia di Gaza.
by Gideon Rachman
(Financial Times 3 settembre 2014)
The people who prepare President Barack Obama’s national security briefing must be wondering what to put at the top of the pile.
Giachetti spiega perché la sinistra non è a suo agio con i giudici che sbagliano. di Claudio Cerasa (da Il Foglio)
È solo un paradosso apparente che i sondaggi mostrino il sostegno degli italiani per Matteo Renzi (raggiunge il 64 per cento dei consensi nel sondaggio di cui ha dato conto il Corriere domenica, e in nessun altra rilevazione scende sotto il 50), unito però a un diffuso scetticismo sulle misure del governo. Non c’è nulla di irrazionale. Anzi, il pubblico si mostra giudizioso. Si affida a Renzi perché lo riconosce come l’uomo forte del momento, colui che domina la politica e dice di sapere che cosa occorra fare per portarci fuori dai guai. di Angelo Panebianco (dal Corriere della Sera)
La posizione del New York Times di domenica 27 luglio a favore della legalizzazione della marijuana non va letta solo come una campagna del più autorevole giornale americano - e uno fra i più influenti al mondo - ma come una svolta culturale che il mondo occidentale non può ignorare. di Umberto Veronesi (da L'Espresso)
“Sotto Gaza c’è un’altra città”, ha commentato un ufficiale dell’esercito israeliano. Durante la guerra di Gaza, Hamas ha inferto due colpi a Israele: i missili sull’aeroporto di Tel Aviv e la rete di tunnel. Come è possibile che Hamas, un movimento sorto nel 1987, sia diventato una tale macchina da guerra e un nemico così sofisticato? di Giulio Meotti (da Il Foglio)
La riforma pensionistica Fornero ha avuto due grandi meriti: il contenimento della spesa e l’introduzione di nuove regole uguali per tutti. Il sacrificio chiesto agli italiani è stato elevato. Ma eravamo davvero in una situazione di emergenza finanziaria, peraltro non ancora interamente superata. di Maurizio Ferrera (dal corriere.it)
L’ambasciatore israeliano a Berlino, Yakov Hadas-Handelsman, ieri ha scandito tre parole e quel numero fatale, così ingombrante: “E’ come il 1938”. Perché gli ebrei vengono attaccati e maltrattati nelle strade della Germania. Di nuovo. Slogan omicidi che risalgono ai giorni di Hitler, come “Hamas, Hamas, ebrei al gas”, sono stati gridati durante manifestazioni pro palestinesi in tutta Europa. di Giulio Meotti (da ilfoglio.it)
I debiti li hanno fatti l’Unità e i Ds, ma a pagarli sarà lo Stato. Ed è una cifra che fa paura: 110 milioni di euro. Poche settimane fa tre pool di banche, capitanati da Intesa San Paolo, Bnl e Banca Popolare, hanno ottenuto dal Tribunale di Roma l’emissione di altrettanti decreti ingiuntivi contro la presidenza del Consiglio dei ministri, per avere indietro i soldi prestati al quotidiano fondato da Antonio Gramsci e gestito fino al 2001 - assai male, a vedere i risultati - dai Democratici di Sinistra. La sentenza non è esecutiva solo perché Palazzo Chigi - conferma il Capo dipartimento dell’Editoria Roberto Marino - ha fatto ricorso tramite l’avvocatura dello Stato. La decisione finale è prevista a ottobre. di Manuele Bonaccorsi (dal corriere.it)