Domenica 22 settembre il ministro Emma Bonino, a New York per partecipare all'assemblea generale dell'Onu, ha incontrato la comunità italiana al Consolato Generale. Nel corso del ricevimento, il ministro ha illustrato gli impegni e gli obiettivi del suo Ministero, ha chiacchierato con gli ospiti, stretto decine di mani, rivisto persone incontrate nel corso di una lunga carriera spesa nella politica e nei rapporti internazionali. di Maurita Carbone (La Voce di New York)
di Gian Enrico Rusconi (Affari Internazionali)
Se fossimo in Italia, le elezioni tedesche del 22 settembre sarebbero subito etichettate come un plebiscito - horribile dictu per i tedeschi - pro o contro la cancelliera Angela Merkel che gode di un prestigio popolare transpartitico, essendo considerata la garante della sovranità politica tedesca in Europa e nel mondo. Questa formulazione è più gratificante e più nobile della cruda e intransigente “difesa degli interessi” economici tedeschi.
“La Bellezza non può attendere”, si sono detti, e si dicono, gli occupanti del Teatro Valle – ora in festa, assieme al professor Stefano Rodotà, per aver depositato dal notaio lo statuto della Fondazione Teatro Valle Bene Comune, anche definita, dagli occupanti, la “prima istituzione dell’imprudenza”, il “salto nel vuoto”, la “lucida follia”. di Marianna Rizzini (Il Foglio)
Ansrea's Version del 18 settembre 2013
Da noi va così, le banche fanno schifo, gli stadi fanno schifo, le autostrade fanno schifo, le ferrovie fanno schifo, gli autobus fanno schifo, Alitalia fa schifo, il Parlamento fa schifo, la politica fa schifo, i partiti fanno schifo, il governo fa schifo, la burocrazia fa schifo... (da ilfoglio.it)
Caro direttore, ho letto il bell’articolo del professor Ricardo Franco Levi sul Suo giornale dell’8 settembre. Non posso che ringraziarvi per le lusinghiere espressioni usate nei riguardi di Esselunga e del sottoscritto. Tuttavia vorrei permettermi un’osservazione. Le tre aziende scelte dall’autore non costituiscono un campione appropriato. Mettere Esselunga - e dunque me - accanto ad Armani e Luxottica è azzardato. di Bernardo Caprotti (Corriere della Sera, 11 Settembre)
di Pierluigi Battista (Corriere della Sera, 2 settembre 2013)
Per dire quanto sia fazioso, schiacciato sul presente, incurante dei princìpi, il politicantismo di oggi pretende che le firme per il referendum dei Radicali sulla responsabilità civile dei magistrati siano un frutto tardivo del "berlusconismo": ma nasconde il fatto che nel 1987 un altro referendum, sullo stesso tema, ebbe il consenso di 20 milioni e 770 mila italiani, pari all'80,2 per cento dei votanti (alle urne si recò il 65,1 degli aventi diritti il voto).
di Mauro Calise (Il Mattino 2 settembre 2013)
La firma di Berlusconi, sabato, al tavolo referendario di Pannella - al di là del risalto mediatico della foto della strana coppia - innesca due processi importanti, entrambi destinati ad emergere con più nettezza nelle prossime settimane.
di Franco Debenedetti (da Il Foglio)
Renzi ha conquistato notorietà e consenso come “rottamatore”. Adesso deve portarsi dietro il Pd nel progetto di innovazione politica, dovrebbe avere il coraggio di trasformare in atto concreto il suo vecchio teorema (Berlusconi va sconfitto alle urne, non possiamo permetterci di farlo uscire di scena per via giudiziaria).
di Azzurra Meringolo (da Affari Internazionali)
L’Egitto ricade nel vortice della violenza. Quanti si oppongono al ritorno del deposto presidente islamista Mohammed Mursi sono la maggioranza, ma i suoi sostenitori sono pronti lottare fino alla morte.
di Massimiliano Cricco (Affari Internazionali)
L’importante ruolo di cooperazione alla stabilizzazione della Libia affidato dal presidente statunitense Barack Obama al premier italiano Enrico Letta in occasione del G8 dello scorso 18 giugno è stato rafforzato dall’incontro a Roma il 4 luglio tra Letta e il suo omologo libico Ali Zeidan. Per rendere la Libia più stabile, l’Italia dovrebbe fornire assistenza per la formazione delle strutture militari e aiutare a costruire istituzioni efficaci. Infine cercherà di togliere le armi dalle mani delle milizie indipendenti, presenti ormai ovunque.
Agli esordi pareva un'avventura temeraria. Senza spettatori, con un manipolo d'attori, e nello scetticismo degli stessi promotori. Poi il pubblico si è via via gonfiato. Le tv hanno mandato qualche troupe a filmare lo spettacolo. E infine sul palco sono salite anche le star. di Michele Ainis (dal Corriere della Sera)