Caro direttore, la burocrazia che affligge il nostro Paese fa molto danno ai cittadini, ma forse ne fa ancora di più allo Stato stesso che la produce. Nei mesi scorsi ho ereditato con mio fratello l’appartamento in cui ha abitato mia madre; e lo abbiamo affittato. Da aspirante buon cittadino, decido di andare a registrare il contratto, per poterlo poi indicare nella denuncia dei redditi. di Pietro Ichino (dal Corriere della Sera)
Quanto sta accadendo lungo il Nilo non si presta a facili letture e gli analisti brancolano tra golpe popolare, colpo di stato, sollevazione popolare e rivoluzione. Mai come in quest’occasione le consuete categorie della scienza politica si rivelano inadeguate. di Giorgio Musso (da AffarInternazionali)
Per chi crede che la storia si riduca a una successione di complotti, la crisi dei rapporti euro-americani innescata dalle rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio statunitense ai danni dell’Europa, è solo una conferma. Per i patiti dei complotti, cinesi e russi hanno manovrato la marionetta Snowden per mettere nei guai Obama e suscitare un’ondata di sdegno antiamericano in Europa. di Angelo Panebianco (dal Corriere della Sera)
Ministro Emma Bonino, lo scandalo Datagate sta alterando gli equilibri internazionali. L’idea che gli Stati Uniti possano spiare gli alleati occidentali ha scosso l’Unione Europea. Cosa pensa il responsabile della politica estera italiana? di Paolo Conti (dal Corriere della Sera)
Ufficialmente vietata dalle leggi della maggior parte dei paesi, spesso persino dalle costituzioni, negata oltre l’evidenza, secondo l’ultimo Rapporto annuale di Amnesty International la tortura è praticata in 112 paesi. di Riccardo Noury (dal Corriere della Sera)
Un recente rapporto dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha fissato a 93 mila il numero delle vittime del conflitto siriano. Le proporzioni della catastrofe che si è abbattuta sul paese mediorientale nel corso degli ultimi 27 mesi sono mostrate chiaramente anche dal numero dei rifugiati, più di un milione e 400 mila secondo l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, e da quello delle persone disperse all’interno del territorio siriano che ormai ha superato i cinque milioni di unità, ovvero più di un quarto della popolazione totale. di Silvia Colombo (da AffarInternazionali)
La Turchia è spesso descritta come un polo economico con una politica estera (iper)attiva, reso possibile dalla stabilità politica assicurata dai tre mandati consecutivi del Partito Giustizia e Sviluppo (Akp). Critiche non mancano tuttavia ai limiti delle riforme messe in atto dal governo, sempre più lontane dall'agenda europea, e alle aspirazioni egemoniche del paese a livello regionale. di Nathalie Tocci (da AffarInternazionali)
L'argomento appare ammantato da fitte nebbie. E' difficile trattarlo in linguaggio corrente in quanto le scarse fonti sono costellate da definizioni tecnofinanziarie angloamericane. La sua storia inoltre è innervata da scelte e decisioni politiche spesso inspiegabili. Una questione da Iniziati veramente “esoterica”, nella quale “pochissimi”, come vedremo, hanno messo e mettono le mani. di Glauco Benigni
Il tema dell'Unione bancaria europea (Ube) è stato oggetto di vari articoli, il primo dei quali apparve proprio su Affarinternazionali. La trattazione più ampia è quella apparsa sul n. 1 del 2013 di Moneta e Credito. In esso giungo alla conclusione che l'Eurozona ha bisogno per stabilizzarsi di prevedere trasferimenti di tipo automatico quale risultato di una capacità fiscale centralizzata. di Mario Sarcinelli (daAffarinternazionali)
Il primo giugno l’ufficio studi della CGIL ha pubblicato una ricerca in cui, tra le altre cose, si dice che per tornare ai livelli di occupazione del 2007 ci vorranno 63 anni. Ieri sera a Ballarò, dove è stata citata la ricerca, la segretaria della CGIL, Susanna Camusso, ha cercato di minimizzare dicendo che la ricerca era una “provocazione”. Questo piccolo episodio è un paradigma di quello che non si dovrebbe fare e in particolare di quello che non dovrebbero fare i giornalisti. di Davide De Luca (da Il Post)
Sul finanziamento pubblico dei partiti si possono avere le idee più diverse. Oggi, come vent’anni fa, è molto popolare l’idea che debba essere abolito integralmente. Ma anche l’idea opposta, e cioè che qualche forma di finanziamento pubblico debba esserci, è tutt’altro che priva di buone ragioni. di Luca Ricolfi (da La Stampa)