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23/11/24 ore

RASSEGNA WEB

L’opposizione siriana tra Arabia Saudita e Qatar

Un recente rapporto dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha fissato a 93 mila il numero delle vittime del conflitto siriano. Le proporzioni della catastrofe che si è abbattuta sul paese mediorientale nel corso degli ultimi 27 mesi sono mostrate chiaramente anche dal numero dei rifugiati, più di un milione e 400 mila secondo l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, e da quello delle persone disperse all’interno del territorio siriano che ormai ha superato i cinque milioni di unità, ovvero più di un quarto della popolazione totale. di Silvia Colombo (da AffarInternazionali)

Erdogan è davvero finito?

La Turchia è spesso descritta come un polo economico con una politica estera (iper)attiva, reso possibile dalla stabilità politica assicurata dai tre mandati consecutivi del Partito Giustizia e Sviluppo (Akp). Critiche non mancano tuttavia ai limiti delle riforme messe in atto dal governo, sempre più lontane dall'agenda europea, e alle aspirazioni egemoniche del paese a livello regionale. di Nathalie Tocci (da AffarInternazionali)

MTS – La fabbrica dello Spread

L'argomento appare ammantato da fitte nebbie. E' difficile trattarlo in linguaggio corrente in quanto le scarse fonti sono costellate da definizioni tecnofinanziarie angloamericane. La sua storia inoltre è innervata da scelte e decisioni politiche spesso inspiegabili. Una questione da Iniziati veramente “esoterica”, nella quale “pochissimi”, come vedremo, hanno messo e mettono le mani. di Glauco Benigni

Europa delle banche o unione politica?

Il tema dell'Unione bancaria europea (Ube) è stato oggetto di vari articoli, il primo dei quali apparve proprio su Affarinternazionali. La trattazione più ampia è quella apparsa sul n. 1 del 2013 di Moneta e Credito. In esso giungo alla conclusione che l'Eurozona ha bisogno per stabilizzarsi di prevedere trasferimenti di tipo automatico quale risultato di una capacità fiscale centralizzata. di Mario Sarcinelli (daAffarinternazionali)

Disoccupazione, la panzana della Cgil diffusa a mezzo stampa

Il primo giugno l’ufficio studi della CGIL ha pubblicato una ricerca in cui, tra le altre cose, si dice che per tornare ai livelli di occupazione del 2007 ci vorranno 63 anni. Ieri sera a Ballarò, dove è stata citata la ricerca, la segretaria della CGIL, Susanna Camusso, ha cercato di minimizzare dicendo che la ricerca era una “provocazione”. Questo piccolo episodio è un paradigma di quello che non si dovrebbe fare e in particolare di quello che non dovrebbero fare i giornalisti. di Davide De Luca (da Il Post)

Soldi ai partiti e significato delle parole

Sul finanziamento pubblico dei partiti si possono avere le idee più diverse. Oggi, come vent’anni fa, è molto popolare l’idea che debba essere abolito integralmente. Ma anche l’idea opposta, e cioè che qualche forma di finanziamento pubblico debba esserci, è tutt’altro che priva di buone ragioni. di Luca Ricolfi (da La Stampa)

La politica industriale che manca all’Italia

di Nicola Bellini (da Affari Internazionali)

 

Ormai da anni l’Italia ha smarrito una propria politica industriale. E in effetti persino sul termine c’è una confusione, a cui ha non poco contribuito l’ultima fase della politica economica italiana, stretta tra le esigenze di austerità ed un pervicace liberismo ideologico. Si parla di politica industriale in Italia in modo discontinuo, ora per invocare salvataggi industriali, ora invece per richiedere sostegno alle piccole e medie imprese, mentre sullo sfondo si snocciola imperturbabile l’antica litania dei lacci e lacciuoli che “non ci fanno lavorare”, degli sgravi fiscali sempre attesi, dell’insufficiente “flessibilità” del lavoro.

Siria e Iran, Bonino: “Solo la politica può fermare le armi”

"Si è vero, sul terreno molti vedono che il regime di Assad sta resistendo, e molti credono che la decisione europea di sospendere l'embargo sia un segnale a chi sostiene Assad (la Russia e non solo), per spiegare che l'Europa non abbandona i ribelli. Possiamo fare mille analisi sull'equilibrio militare, ma una cosa è certa: non c'è una soluzione militare alla crisi in Siria, e anzi il rischio della deflagrazione militare è la prima cosa che dobbiamo evitare". di Vincenzo Nigro (da La Repubblica)

Proposta Bonino per una no-fly zone in Siria. Aspetti militari e politici

di  Mario Arpino (da Affari Internazionali)

 

“Sulla Siria Emma Bonino ha compiuto un’ammissione che altri suoi colleghi ministri degli esteri sono restii a pronunciare in pubblico”. Lo riporta il Corriere della Sera di venerdì 17 maggio. Il fatto si riferisce all’audizione alle Commissioni esteri di Camera e Senato, riunite il giorno precedente, quando il ministro, invitata da un deputato ad esprimere un giudizio sull’eventuale imposizione di una no-fly zone, con grande franchezza aveva risposto: “Credo si debba arrivare lì, e arrivare molto presto”. Ha poi aggiunto che si tratta “proprio di una di quelle proposte che altri devono avanzare, anche se sostenerlo è un po’ un armiamoci e partite”.

Grillology, tutta la verità sui guadagni di Grillo e Casaleggio

Prima di additare i conflitti d’interessi degli altri, però, uno dovrebbe guardare in casa propria. Nel caso di Grillo si rasenta l’assurdo: il Movimento trova «origine ed epicentro e sede» solo nel suo blog dove pure si discutono e propongono le campagne, il programma, le manifestazioni, si divulgano ufficialmente le informazioni del gruppo parlamentare, si concedono o si revocano le certificazioni per i candidati e per le liste elettorali. di Filippo Facci (da Libero Quotidiano)

Bonino, "L'Europa federale? Ora o mai più"

Anche da ministro degli Esteri, Emma Bonino non dissimula il suo codice genetico «radicale, spinelliano e federalista», riproponendo quella posizione ostinatamente tenuta per tanti anni in minoranza, insieme a un minuscolo drappello di visionari dell’Europa. di Paolo Valentino (dal corriere.it)