"Giustizia negata? Una riforma della giustizia civile in Italia è urgente - e difficile". Il settimanale inglese fa così il punto sulla situazione della giustizia civile in Italia.
La tragedia dell'aereo malese caduto, e probabilmente abbattuto, al confine fra Ucraina e Russia è un dramma anche per l'Unione europea e un pessimo segnale per la stessa presidenza italiana. La ragione evidente è che la crisi a est si è aggravata in forme imprevedibili, cogliendo l'Europa una volta di più senza una politica estera comune e senza un accettabile grado di coesione interna. di Stefano Folli (dal Sole24Ore)
di Angelo Panebianco
(da Corriere della Sera 13 luglio 2014)
Sembrano davvero tanti, non solo in Italia, quelli che hanno già venduto la pelle dell’orso, che scommettono sul successo di Renzi, del suo tentativo di costruire una egemonia, sua e del suo partito, di lungo periodo. Costoro vedono correttamente i punti di forza di questo tentativo ma ne sottovalutano fragilità e debolezze.
Da domani il referendum sarà un’arma a disposizione dei partiti, non dei cittadini. Degli eletti, non degli elettori. di Michele Ainis (dal corriere.it)
da Il Foglio
(Copyright Wall Street Journal - per gentile concessione di M/F Milano Finanza)
Nel 2005 Israele si è ritirato da Gaza, ma da allora è stato costretto a ingaggiare due guerre per fermare la pioggia di missili e di colpi di mortaio sparati dal gruppo terroristico Hamas e dai suoi alleati. Oggi Israele potrebbe dover combattere per la terza volta per proteggere i suoi cittadini da questi attacchi aerei lanciati senza un obiettivo preciso. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sta progettando una campagna militare dopo che Hamas ha scatenato un’altra indiscriminata raffica di razzi caduti in profondità dentro al territorio israeliano. Un video postato su Facebook mostra un razzo lanciato sopra a un matrimonio, con tanto di grida e di sposina in fuga. Questa volta però Netanyahu dovrebbe scegliere di occuparsi della causa del problema più che trattarne soltanto i sintomi. Come "causa" intendiamo Hamas.
intervista a Ottaviano Del Turco di Errico Novi
(da Cronache del Garantista del 6 luglio 2014)
Ottaviano Del Turco è un uomo che sa sorridere. Vive una delle più incredibili vicende giudiziarie degli ultimi anni. Eppure non smette di scorgere nelle cose il loro verso paradossale. Solo così può accarezzare la vita che a un certo punto lo ha sottoposto a una prova terribile. «Nessuno può avere idea di cosa sia un processo come il mio, se non ci sta dentro.
Sì, certo, avere speranza, l’Italia può uscire dalla palude, uno sforzo tutti insieme, e va bene. Ma poi i numeri di un’invadenza statale asfissiante e senza limiti uccidono ogni speranza. E allineare le cifre dell’oppressione statalista raccontate da Paolo Bracalini nella Repubblica dei mandarini pubblicata da Marsilio toglie il fiato. di Pierluigi Battista (dal corriere.it)
...I leader europei si sono incontrati, scontrati, accordati, rilassati, tra Bruxelles e Ypres dove hanno ricordato una guerra spaventosamente devastante, primo atto d'un terribile gran finale culminato nella distruzione dell'Europa delle nazioni e in un genocidio orribile che nessuno potrà dimenticare. Quelle guerre hanno chiuso un'epoca; in Europa non ci saranno più. Ma l'Europa ci sarà ancora? di Eugenio Scalfari (da repubblica.it)
Non so che cosa di Beppe Grillo penserebbero oggi Indro Montanelli, che di Marco Travaglio è stato maestro, o Enzo Biagi, al cui ultimo programma si ispira la testata del Fatto. Di una cosa però sono certo: questi due grandi del giornalismo italiano si ribellerebbero all’ultima minaccia rivolta alla stampa da un capo partito che dichiara di puntare alla presa del potere totale. di Stefano Menichini (da ilpost.it)
È bastato un piccolo numero negativo sull’andamento del Prodotto interno lordo nel primo trimestre dell’anno (meno 0,1%) per riportare indietro di due mesi le lancette dello spread. Dimostrazione di quanto sia ancora fragile la nostra economia. I problemi in realtà vengono da lontano. di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (da corriere.it)
La Procura di Milano non è una Procura qualsiasi. Le inchieste di Mani Pulite di venti anni fa modificarono la nostra «costituzione materiale». Da allora, la Procura di Milano è uno dei centri di potere più importanti del Paese. È un fatto che qualunque analisi del nostro assetto istituzionale che dimentichi il ruolo strategico di quella Procura si riduce a una finzione formalistica. di Angelo Panebianco