In Italia, oramai, quasi come in Libia, dove ci sono due Governi che sono in guerra tra loro.
Da noi, per fortuna, non siamo ancora alle cannonate ed alle raffiche di mitragliatrice tra quelli del generale Salvini (o forse sergente maggiore) e quelli del generale Di Maio (o forse sottotenente di complemento), detti pure i primi “quelli della Lega”, i secondi “quelli delle Cinque Stelle”. di Mauro Mellini
Negli anni del Dopoguerra, quando il populismo aveva ancora la sua etichetta originale di movimento delle plebi impermeabili al liberalismo, ed alla modernità, di lazzaronismo legittimista, di partito “de o re”, gli anni di Lauro, leader del partito monarchico, Sindaco di Napoli, alla plebe napoletana, agli abitanti dei “bassi”, dei quartieri spagnoli, agli affamati reazionarii di una città gravemente rovinata dalla guerra, “piovve dal cielo” una sorta di elemosina speciale, il prezzo dei loro voti pagati in denaro, in pacchi di pasta, in vestiario e in scarpe. Scarpe distribuite prudentemente non a paia ma una per volta: una prima del voto, una dopo. di Mauro Mellini
Il Governo, cioè Salvini, con le disposizioni sui migranti inserite nel cosiddetto “decreto sicurezza”, sembra aver conseguito un sicuro record: quello del caos e delle grottesche assurdità. Sembra. Il peggio viene sempre dopo. di Mauro Mellini
È bastata una norma in finanziaria che prevede la costituzione di una struttura di progettazione pubblica perché i soliti esperti di investimenti pubblici potessero riproporre soluzioni rianimatorie di un settore in profonda crisi, quello dei lavori pubblici delle imprese di costruzione grandi e piccole. di Deep
Che dire: toccava vedere anche questo. Occorrerà riassumere i fatti con ordine o si rischia di smarrirsi nel discorso, complice lo smarrimento generale che coglie quando si assiste al progressivo scempio della memoria di Pannella. di Camillo Maffia
Il dibattito sulla vicenda del sindaco di Riace è attualmente fondato su un non sequitur, ovvero: o Domenico Lucano è colpevole, e quindi ha ragione Salvini e bisogna chiudere i porti, oppure il sindaco è innocente, e quindi Salvini ha torto. Dal punto di vista logico, è come dire: o Pierino ha rubato la marmellata, e quindi domani piove, oppure non l'ha rubata e quindi possiamo andare al mare. di Camillo Maffia