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21/11/24 ore

POLITICA

Referendum e partecipazione

All’indomani dei referendum sulla giustizia, sia i promotori che quanti li hanno avversati hanno espresso le loro considerazioni sulle cause della ridotta partecipazione alla consultazione, mancando così di conseguire il quorum della metà più uno degli elettori. I favorevoli hanno insistito soprattutto sul silenzio e sul depistaggio informativi – evidenziati del resto anche su «Agenzia Radicale» sin da prima dell’avvio della campagna referendaria – oltre che sull’aperto intento di sabotarli, manifestato tanto da settori delle istituzioni quanto di diverse forze politiche… di Luigi O. Rintallo

Referendum. Lo sciagurato sistema informativo che contrubuisce all’assassinio della politica e della partecipazione democratica

In questa campagna dei referendum sulla giustizia abbiamo visto tutto il repertorio da filodrammatica di quart’ordine, che contraddistingue i protagonisti del dibattito pubblico e quindi modella la democrazia fittizia del nostro Paese. Dalla data della sua apertura, il 7 aprile, abbiamo avuto lunghe settimane di assoluto silenzio, interrotte soltanto dalle considerazioni di qualche comprimario volte a persuadere che il tema giustizia era qualcosa di distante dalla vita dei cittadini, poco coinvolgente... di Luigi O. Rintallo

Crisi giustizia: solo il voto referendario può frenare la deriva. Conversazione con Giuseppe Gargani

“Non vi è stata compagna referendaria… Questo è molto negativo anche in relazione alla qualificazione della classe dirigente. Devo dire che mentre da parte vostra, da parte dei radicali, vi è stata grande tensione e grande mobilitazione, tutti gli altri partiti hanno lasciato la presa, i cosiddetti leaders si sono dati alla fuga e anche coloro che avevano all’inizio occupato la scena alla fine hanno fatto molto poco…” così Giuseppe Gargani, giurista, avvocato, ex parlamentare, conversando con Giuseppe Rippa a poche ore dalla chiusura della finta campagna referendaria…

 

- Crisi giustizia: solo il voto referendario può frenare la deriva. Conversazione con Giuseppe Gargani (Agenzia Radicale Video)

Vittorio Sgarbi: 5 SI ai referendum sulla Giustizia anche grazie agli sproloqui della Litizzetto

“… È inquietante se non immorale che la televisione pubblica non abbia fornito come comunicazione altro che una paradossale situazione invertita… l’intervento della Luciana Litizzetto che parlando contro i referendum (prima dicendo che andava al mare, poi che andava a votare per il no… per riequilibrare) ha fornito una rappresentazione arrogante e inaccettabile di presa di posizione unilaterale. Senza nessuno che poteva contrastarla in una trasmissione molto ascoltata…” - dice Vittorio Sgarbi conversando con Giuseppe Rippa.

 

- Vittorio Sgarbi: 5 SI ai referendum Giustizia anche grazie agli sproloqui della Litizzetto (Agenzia Radicale Video)

Giustizia. I calcoli mediocri di chi boicotta i referendum lasciano senza prospettive

Il 1° giugno, nella conferenza stampa del Comitato promotore i referendum sulla giustizia, presso la sede del Partito Radicale di Torre Argentina a Roma, è stata denunciata la censura operata dai media sulla campagna referendaria. Marco Beltrandi ne ha fornito anche un dato quantitativo: nella settimana dal 15 al 21 maggio, i tg hanno dedicato solo lo 0,3% del loro spazio ai referendum. Dal 7 aprile, data ufficiale dell’apertura della campagna, per intere settimane vi è stato un vuoto totale di informazione: le rilevazioni dei sondaggisti segnalano, infatti, che quasi due terzi degli elettori nemmeno sa che il 12 giugno tutti i cittadini sono chiamati a votare i referendum sulla giustizia… di Luigi O. Rintallo

Referendum: per salvare la magistratura da se stessa. Conversazione di Otello Lupacchini con Giuseppe Rippa

I referendum sulla Giustizia, che si voteranno il 12 giugno e il cui rilevante, costituzionale appuntamento, è stato sottratto alla conoscenza della quasi totalità dei cittadini grazie a una scientifica disinformazione dai caratteri antidemocratici e di regime, mirano in primo luogo a restituire alla magistratura, pilastro delle garanzie democratiche, il suo ruolo di ordine super partes di cui lo stato democratico ha assoluto bisogno. La magistratura deve prendere atto della questione morale al suo interno. Quello che si è determinato è un circuito di potere chiuso in se stesso che ha finito per diventare una oligarchia autoreferenziale che sta corrodendo il suo insostituibile ruolo e la stessa praticabilità democratica del Paese. L’ex procuratore generale emerito Otello Lupacchini analizza, conversando con il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa, la parabola storica della magistratura negli ultimi decenni…