Nell’evocarla spesso viene utilizzata l’espressione “mamma Rai”, e da decenni il motivo è un po’ più chiaro. Se all’azienda radiotelevisiva pubblica va riconosciuto il fondamentale contributo sociale dato negli anni ’60 nell’alfabetizzazione ed educazione della popolazione italiana, oggi il suo ruolo di genitrice pare aver assunto forme diverse. di Ermes Antonucci
Di buone intenzioni sono lastricati i documenti ufficiali del Pd. Questa volta è toccata a Pierluigi Bersani tracciare il percorso.
14 cartelle (troppe) e dieci punti di proverbiale retorica che costituiscono la Carta d’intenti per la ricostruzione e il cambiamento dell’Italia. Bene comune.
Ci sono state manifestazioni, sit-in, marce; ne ha parlato (poco a dire il vero) la politica; il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel convegno promosso dal Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito il 28 luglio 2011, aveva con fermezza sottolineato che la giustizia ritardata sotto il profilo dei principi costituzionali e dei diritti umani negati per le persone ristrette in carcere, private della libertà per fini o precetti di sicurezza e di giustizia (...) costituisce“… una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile” ; sui giornali compaiono cifre da capogiro e inchieste inquietanti (salvo poi sprofondare nell’oblio della cronaca nera, rosa, grigia) ma in televisione tutto è come prima...
La "crisi" in Italia comprende un groviglio di aspetti diversi: economici, politici, sociali, culturali. Come si collocano ii problemi della giustizia in tutto ciò?
Si collocano al centro, per molti aspetti. Innanzitutto perché l’ordine giudiziario svolge decisive funzioni di equilibrio e decisive funzioni istituzionali. Quindi quando parliamo di crisi istituzionale non possiamo certo tagliar fuori la crisi della giustizia, la quale, neanche a dirlo, è un cardine dello Stato di diritto e del funzionamento normale delle istituzioni...
Sento parlare di crisi della giustizia da quando ho cominciato in anni lontanissimi la professione di avvocato e da quando frequentavo l'università come assistente. All'epoca si pensava che la giustizia penale soffrisse del fatto che negli anni '70 non si era riusciti a riformare l'impianto dei codici, in particolare il rito inquisitorio.
Si parla ormai da tanti lustri di una funzione di supplenza della magistratura nei confronti del potere politico. Come dire: i magistrati provano a modo loro a colmare il vuoto lasciato dalla politica. È una tesi credibile, secondo te?
Il rapporto tra politica e magistratura in Italia è molto complesso e non è una questione che si pone solo ora. È una questione antica, dall’unità d’Italia in poi. La magistratura italiana è stata storicamente al servizio delle classi dirigenti...
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