La notizia della scomparsa di Helmut Kohl, cancelliere della Repubblica Federale Tedesca dal 1982 al 1998, non può essere ignorata stante la rilevanza che essa riveste per la storia non soltanto della Germania, ma anche dell’intero continente europeo, anzi meglio si direbbe della Germania in quanto parte rilevante di questo continente in un tempo di rilevanti evoluzioni. di Silvio Pergameno
Le amministrative di domenica scorsa, 11 giugno, si sono concluse al primo turno con un notevole arretramento del Movimento “5 stelle”, il quale non solo non ha registrato l’elezione di alcun sindaco (del resto molto difficile in presenza di tre schieramenti consistenti, anche se spesso mascherati da liste civiche) ma non sarà nemmeno presente in alcun ballottaggio dei comuni più importanti dove si è votato. di Silvio Pergameno
E così Macron, dopo la conquista dell’Eliseo, ha ottenuto un vero successo alle legislative, quando si poteva anche pensare che il confronto con i partiti avrebbe potuto ridimensionare l’esito delle presidenziali. A questa tornata elettorale la vicina Repubblica era arrivata con una certa paura per una possibile vittoria dell’estrema destra di madame Le Pen, che invece ne è uscita del tutto sconfitta. di Silvio Pergameno
…né vinti. La più antica democrazia dell’epoca moderna, costruita lentamente nel tempo e per tappe successive, in uno stato la cui esistenza era assicurata dalla natura insulare del territorio e dalla flotta oltre che dalla tenacia dei cittadini, questa volta ha fatto cilecca. di Silvio Pergameno
Il portaborse è il film di Daniele Luchetti che, nel 1991, contribuì non poco alla vittoria del SI nel referendum sull’abolizione delle preferenze voluto da Mariotto Segni e osteggiato da Bettino Craxi, che suggerì di sabotarlo andando al mare e fu clamorosamente smentito dall’elettorato. Nel film, che aveva per protagonista Nanni Moretti nei panni del corrotto on. Botero, vi è una scena in cui il segretario dell’onorevole – impersonato da Silvio Orlando – è reso edotto sul sistema di controllo dei voti di preferenza espressi sulla scheda elettorale. di Luigi O. Rintallo
Il G7 di Taormina passerà forse alla storia come il vertice della discordia, perché ha registrato una novità di grande rilievo rispetto al passato e cioè una rottura tra gli “occidentali”, con la dissociazione del Presidente degli Stati Uniti dalla tradizionale linea unitaria con i paesi europei, venuta in essere nel secondo dopoguerra e legata al ruolo mondiale della grande potenza americana. di Silvio Pergameno
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