Il 25 aprile 2020 pubblicavamo su Agenzia Radicale un editoriale nel quale, con le notizie che Anna Mahjar-Barducci ci inviava, provammo a descrivere cosa stava accadendo nella drammatica vicenda della pandemia. In particolare sottolineavamo quanto fosse “… necessaria una prima fotografia di quello che è accaduto nella fase iniziale di questa pandemia. Una ricostruzione forse sommaria, ma che delinea già un quadro di responsabilità, gravissime sul piano mondiale e sugli effetti disastrosi legati a omissioni, falsificazioni, omertà…...
In più evidenziavamo come fosse incredibile che questo fosse accaduto nonostante Taiwan avesse provato a segnalare alla stessa OMS (da cui continua a essere paradossalmente esclusa per “ordine” della Cina), con una e-mail che menzionava "polmonite atipica", un termine usato per riferirsi alla SARS, un'altra malattia trasmessa tra gli esseri umani causata da un coronavirus, e come l'OMS aveva deciso di ignorare le preziose informazioni fornite da Taiwan, perché Taiwan non è un membro dell’OMS…! di Giuseppe Rippa
Gli ultimi mesi del settennato di Sergio Mattarella sono stati contrassegnati dalla sua presenza quasi quotidiana nei servizi dei telegiornali nazionali. Non vi è stata cerimonia o visita che non sia stata proposta in apertura dei tg, con ovvie riprese sulle prime pagine dei principali quotidiani. Un martellamento mediatico spiegabile con l’obiettivo dell’establishment di puntare alla sua rielezione, nel tentativo di trovare una soluzione al nodo che le circostanze politiche avevano determinato e che si componeva di due capi: da un lato, prendere tempo sino al 2023 – anno di scadenza della legislatura – e gestire gli impegni di governo legati al PNRR; dall’altro, evitare con la riconferma un’elezione presidenziale in cui le forze di centrosinistra non sono nella condizione di indicare e far votare un loro candidato… di Luigi O. Rintallo
- Quirinale: una scelta non determinante per il futuro di partiti liquefatti. Agenda storico-politica (6) di L.O.R.
Fra i più avvertiti commentatori (ma, in fondo, anche presso la generalità di chi segue ancora la politica) comincia a delinearsi un duplice convincimento: che l’esito del voto per il futuro capo dello Stato non sia poi così decisivo e che siano anche sovradimensionati i timori sulle sue eventuali conseguenze sul quadro politico interno. A far crescere tale persuasione è innanzi tutto la percezione dell’irreversibile calo di incidenza della politica, in termini di peso nelle scelte vere che vanno concretamente prese. Per questo motivo, che il premier Draghi si trasferisca o meno da Palazzo Chigi al Quirinale non appare più un’alternativa così discriminante. di Luigi O. Rintallo
- Quirinale: nessuno schieramento ha la maggioranza per eleggere il Presidente. Agenda storico-politica (5) di L.O.R.
Dal 1992 in poi, con l’avvio della cosiddetta seconda Repubblica dopo Tangentopoli, il Quirinale acquista una rilevanza prima sconosciuta nell’indirizzare in un senso o in un altro le decisioni politiche. L’indebolimento dei partiti, la loro trasformazione in comitati elettorali attorno a leader fortemente influenzati dalle dinamiche del consenso e dei media, aggiunti alla manifesta subalternità rispetto ai soggetti finanziari e tecnocratici, sono fattori che facilitano il subentro da protagonista del Presidente della Repubblica… di Luigi O. Rintallo
- Quirinale: partiti allo sbando senza soluzioni. Agenda storico-politica (4) di L.O.R.
Per avere un chiaro esempio di come l’informazione operi (e opererà nei prossimi mesi) per occultare e condizionare le notizie sui referendum sulla giustizia, basta osservare la titolazione al riguardo sulla conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio. Fra le poche testate che hanno riferito della risposta data da Mario Draghi circa la possibilità che il governo potesse opporsi alla loro ammissibilità davanti alla Consulta che si pronuncerà a febbraio 2022, nessuna ha citato i referendum sulla giustizia ma solo quelli sull’eutanasia e la Cannabis («Il Fatto quotidiano»: “Referendum eutanasia e cannabis, Draghi: “Governo non ha alcuna intenzione di costituirsi contro l’ammissibilità”; e lo stesso fa «il manifesto», che cita i quesiti sulla giustizia solo nel corpo dell’articolo). di Luigi O. Rintallo
Dopo le elezioni regionali, tenutesi fra il 2018 e il 2020, il centrodestra ha ottenuto la maggioranza in ben dieci regioni prima amministrate dal PD e dai suoAi alleati (Molise, Friuli, Val d’Aosta, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Piemonte, Umbria, Calabria e Marche). Questo fa sì che la maggioranza dei delegati regionali elettori del Capo dello Stato è ora detenuta da FI, Lega e Fratelli d’Italia (33 su 58). Aggiunti ai parlamentari, essi impediscono stavolta al PD di scegliere da solo quale candidato imporre per il Colle, com’è invece avvenuto nelle precedenti votazioni presidenziali. di Luigi O. Rintallo
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
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