Al tempo del referendum sul divorzio del 1974, uno slogan efficace dei fautori del NO all’abolizione della legge approvata nel 1970 fu: “tireranno fuori la foto di tuo figlio per farti votare come vuole Almirante”. Oggi, i promotori dei referendum sulla “giustizia giusta” potrebbero riproporlo in questa veste: “diranno che toghe e tribunali non ti riguardano”, oppure “che codici e pandette sono cose da avvocati per non farti andare a votare”. di Luigi O. Rintallo
A poco più di una settimana dalla sentenza della Corte costituzionale che ha ammesso cinque su sei dei referendum sulla giustizia, non sappiamo ancora se essi si terranno oppure verranno “preventivamente” scongiurati ricorrendo, se necessario, all’espediente di anticipare le elezioni politiche. Eppure è già possibile delineare quali saranno le strategie comunicative tese a depotenziarli, con l’evidente obiettivo, caro agli assetti corporativi e di potere, di far mancare il raggiungimento del quorum della metà più uno degli elettori. di Luigi O. Rintallo
Il vecchio leader lumbard, Umberto Bossi, ha fatto ricorso al proverbio napoletano sulla “fessa ‘mmano a ‘e criature” per descrivere l’inconcludenza dimostrata dal suo successore alla guida della Lega, Matteo Salvini, nel gestire le trattative per eleggere il Presidente della Repubblica. Un negoziato che, va riconosciuto, era complesso di suo sia per le circostanze in cui si verificava e sia per gli obiettivi divergenti che tutti i partecipanti si proponevano. di Luigi O. Rintallo
È convinzione diffusa, fra chi ha concrete esperienze didattiche, che un formidabile contributo all’analfabetismo di ritorno di nutrite generazioni di giovani studenti sia derivato dall’aver accondisceso, nel tempo, ad attribuire scarso rilievo agli errori grammaticali nelle scuole di primo grado. Qualcosa di simile è avvenuto anche alla dialettica politica italiana, come dimostra la situazione creatasi per questa tredicesima elezione del Presidente della Repubblica, con i partiti “incartati” tra veti contrapposti e ingorghi a croce uncinata su delicati crocevia istituzionali. Infatti, la condizione che si è determinata con il rinnovo della carica più alta dello Stato si deve, in fondo, al cumularsi di una serie di “sgrammaticature” che hanno riguardato tanto la gestione politico-istituzionale, quanto la lettura per così dire storica in cui questo appuntamento si colloca... di Luigi O. Rintallo
- Quirinale. Il dossier giustizia è il più urgente per il nuovo Presidente. Agenda storico-politica (9) di L.O.R.
Nel fine settimana che precede l’inizio delle votazioni da parte dei cosiddetti “grandi elettori” del Presidente della Repubblica il 24 gennaio, su giornali e tv è tutta una sarabanda di retroscena e di possibili esiti del voto. Tutti impegnati a prefigurare sia le personalità che potrebbero essere elette, sia le ricadute su governo e ruolo dei partiti, quasi nessuno pare soffermarsi sui compiti e i problemi che attendono il prossimo inquilino del Quirinale… di Luigi O. Rintallo
Come in un caleidoscopio, dove colori e figure mutano e si alternano ad ogni rotazione, così le posizioni di partiti e politici in queste settimane, che anticipano il voto per il Presidente della Repubblica, hanno subìto diverse evoluzioni.
Farne una disamina può essere utile non tanto per prevedere l’esito finale (un esercizio tutto sommato vano, specie se si è persuasi che la scelta dell’inquilino del Quirinale non è così rilevante come si crede per gli scenari futuri), quanto perché aiuta a far emergere lo stato di disorientamento in cui la politica italiana si trova… di Luigi O. Rintallo
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
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