Ingresso trionfale per Faye Dunaway domenica sera dal red carpet direttamente sul palco di Piazza Grande, scortata da Carlo Chatrian e dal presidente del Festival, Carlo Solari. Dopo la lettura di un foglietto di appunti di ringraziamento, come sempre affascinante e carismatica nonostante qualche dignitoso ritocchino e il tacco “0”, ha osservato come “a Locarno io abbia sentito maggiormente che a Venezia o a Cannes, la passione per il cinema, sia nella risonanza del pubblico che attraverso i ricordi dei periodi difficili della mia carriera quando fare cinema a Hollywood era assolutamente impegnativo e totalizzante. Passione necessaria per andare avanti e crescere artisticamente perché il cinema è l'insieme di tante arti, recitazione, musica, fotografia ecc. E tale sua natura lo rende incredibilmente complesso”. di Vincenzo Basile
Le luci di Locarno sul (ex) Principe delle Tenebre di V.B.
Sir Christopher Lee riscuote un irresistibile successo personale al festival di Locarno, questa estate alla 66esima edizione, a breve distanza dai quasi coevi Cannes (69 primavere) e Venezia (70). La rassegna viene aperta da Indebito l'ultimo film di Andrea Segre, di cui molti ricorderannno quell' Io sono Li dell'anno scorso. Non a caso non si tratta della solita super-produzione sui cui incassi previsti scommettere. di Vincenzo Basile
Nella rassegna di successo Bimbi belli-Esordi nel cinema italiano 2013 organizzata da Nanni Moretti al Nuovo Sacher di Roma vince il film di Leonardo Di Costanzo L'intervallo, la cui straziante trama ha ammaliato talmente tanto che il pubblico lo ha votato vincitore insieme a Pulce non c'è di Giuseppe Bonito. di Giovanni Lauricella
Una nuova ricerca sull'universo femminile, con implicazioni molto ampie, di Margarethe Von Trotta. Una magistrale Barbara Sukowa interpreta la filosofa Hannah Arendt (1906-1975), della quale la cineasta tedesca ricostruisce la figura, l'intero profilo politico-culturale e umano, a partire tuttavia da un momento particolare della sua biografia. di Giovanni A. Cecconi
“A proposito di politica...ci sarebbe qualcosa da mangiare?” chiedeva Totò. Oggi quella domanda perderebbe probabilmente la sua copertura croccante di amara ironia se a rispondere fosse il buon satiro Carlo Petrini, sacerdote pagano che negli ultimi 30 anni ha consacrato la sua vita a celebrare il fertile sposalizio tra Cibo e Politica.
L’ennesima crociata del cattolicesimo oltranzista in crisi d’identità contro serie televisive ed horror di serie B. di Ivan D. Woland
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é in uscita il N° 117 di Quaderni Radicali "Meno Parlamentari Meno Democrazia" Anno 43° Speciale Marzo 2020 Sommario |