Il Real Bosco di Capodimonte, a Napoli, non è un posto qualsiasi. È un grande giardino (140 ettari) disegnato dal nobile napoletano Ferdinando Sanfelice, architetto geniale, per il suo Re. E anche per noi, che oggi scrutiamo i rami folti degli alti alberi che vanno verso il cielo, i prati intorno e i viali che dolcemente s'incurvano addentrandosi nel verde. Poi ci volgiamo verso la facciata della Reggia, di un'eleganza composta, e vi entriamo… di Adriana Dragoni
L’attribuzione dei quadri al Maestro di Hartford fu occasione di una lunga disquisizione tra gli storici dovuta al terremoto culturale creato da Federico Zeri, che nel 1976 sosteneva che tale fosse lo pseudonimo di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, usato quando da ragazzo era nella bottega del Cavalier d’Arpino, impresario d’arte, mercante, forse collezionista, oltre che l’artista più richiesto in quei tempi. di Giovanni Lauricella
Nelle serata della vittoria di Trump uno trai più grandi artisti che abbiamo, se non il più grande, Gianfranco Baruchello, come se fosse Franceschini, ha convocato gli artisti romani per festeggiare la vittoria del candidato americano in un nuovo spazio espositivo, da lui creato dopo l’altra sua grande sede, il ranch a Cornelia dove ha la fondazione: tutto questo per affermare sempre di più la centralità dei propri indirizzi culturali! di Giovanni Lauricella
Nel nuovo spazio espositivo Pulcherrima Cesare Biasini Selvaggi e Carla Mazzoni inaugurano le attività in calendario con una prestigiosa collettiva intitolata lo "Scandalo della croce nell’arte contemporanea" con importanti artisti, quali Ennio Calabria, Riccardo Tommasi Ferroni (scomparso nel 2000), Giovanni Tommasi Ferroni e gli scultori Vincenzo Gaetaniello, Ernesto Lamagna e Giuliano Vangi. di Giovanni Lauricella
Multum in parvo è la nuova mostra della rassegna d’arte The Format-Nomad Contemporary Culture Gallery dell’artista Giorgio Milano con la cura di Valerio Dehò. Nella splendida cornice del Palazzo S. Chiara sono presenti nove opere di vario formato che narrano prevalentemente una forma molto semplice, circolare, che nella mostra si afferma ossessivamente con la sua costante presenza, come se fosse oggetto di una indagine sulla spazialità del cosmo, che l’artista Giorgio Milano ridefinisce con un ricamo floreale che ne scompone la compattezza. di Giovanni Lauricella
In questi giorni Roma vive un dibattito intenso sulle condizioni museali dell’arte contemporanea che vede, secondo le ultime statistiche ufficiali, tutti i musei messi male eccetto il MAXXI che sorprendentemente è l’unico che ha visitatori in crescita. di Giovanni Lauricella
Al Museo Archeologico di Napoli (dal 12 al 31 ottobre) c'è una mostra di opere del cinese Yang Xianfei intitolata “La porta di Dunhuang”.“Credevo di trovarvi un artista cinese e invece mi son trovato a guardare un artista occidentale, che sbatte il colore sulla tela con il gusto materico di molti pittori del Novecento” - mi ha detto un amico architetto. Un commento che sentivo su per giù condiviso da alcuni visitatori. Appare molto diverso, a tutta prima, il giudizio, di tutto rispetto, sull'opera di Yang, di Gao Tianmin, Direttore esecutivo dell'Istituto Belle Arti dell'Accademia Nazionale Cinese della Pittura, che vien riportato nel catalogo. di Adriana Dragoni
Come tutti sappiamo, è materia di studiosi sapere quale e quanto sia il pathos di un artista, proprio perché dall’attento studio della sua biografia si stabilisce quanto ci sia di immaginato o di realmente travagliato nel contenuto delle sue opere. Nella mostra che vediamo all’Art Forum Wurth di Capena sull’attività grafica e pittorica di Piergiorgio Welby si esplicita tutto il contrario … di Giovanni Lauricella
All’Interno 14, lo spazio dell’AIAC – Associazione Italiana di Architettura e Critica, viene presentata la mostra di architettura “Upward_architecture exhibition” dello Studio BAGS fondato da Sergio Bianchi ed Elisabetta Staffi, in pratica una sintesi delle peculiarità della ricerca svolta. di Giovanni Lauricella
Chappaqua, Love-ins, The Born Losers, The Fat Spy, The Happening, Riot on Sunset Strip sono alcuni film cult americani fatti prima del ’68 che rivelano il clima che si respirava tra i film maker di quel tempo, della California hippies, che sono il contesto per capire le origini di Pat O’Neill. di Giovanni Lauricella
L’architetto inglese, Peter Cook (Southend, 1936), ha dato con il suo pensiero il più possente propellente che il dopoguerra abbia mai avuto per uscire dal tunnel nel quale il mondo si era cacciato con il più disastroso dei conflitti mai perpetrato dal genere umano. Una sciagura che con la ricostruzione ha paradossalmente causato una euforica percezione del futuro migliore al punto da far stimolare la fantasia di numerosi scrittori che si trovarono con la fantascienza a inventare un mondo nuovo che sarà il tema predominante di quegli anni ’50 e che a tutt’oggi ne percepiamo l’onda lunga. di Giovanni Lauricella
A Sabaudia, al Museo Emilio Greco, dal 19 al 25 luglio turisti e residenti hanno potuto ammirare l’interessante mostra di Paola Pavone. Tarantina di nascita, da molti anni vive e lavora a Roma dove nel 2006 cominciò a frequentare corsi di pittura popolare (UPTER). di Giovanna D’Arbitrio
Nelle prestigiose sale delle Scuderie del Quirinale abbiamo in questi giorni una tra le più importanti mostre d’arte antica non italiana mai realizzate a Roma. Per la prima volta il Giappone ha dato la disponibilità ad esporre fuori dai suoi confini nazionali statue che nemmeno nello stesso Giappone è possibile vedere con facilità, in quanto opere d’arte allocate in templi sacri, luoghi di preghiera per giunta poco illuminati. di Giovanni Lauricella
Partono i bastimenti per terre assai lontane...vanno nella lontana Cina. In realtà oggi sono aerei cargo. E portano un carico di...? oro. “L'oro del Mediterraneo” è il titolo della mostra dei reperti archeologici che sono partiti dall'Italia verso quel lontano paese. Un mezzo per far vedere in oriente le meraviglie della nostra arte. Per stimolare e dirottare il turismo verso le nostre parti. Sperando che i cinesi non ci copino ancora e non ci inondino poi di greche statue di plastica a basso prezzo. di Rino Gand
100 opere esposte al MACRO rievocano un periodo di Roma disastroso. Si veniva con le ossa rotte dal più grosso conflitto mondiale mai affrontato prima, da cui gli italiani uscirono sconfitti e con strascichi di guerra civile malamente assopiti. Molti furono gli artisti che vollero rompere definitivamente con il passato, portando agli estremi quella che da Hitler fu definita come “arte degenerata”, per impattare violentemente sulla società allo scopo di imporre un cambiamento radicale, che doveva evitarle di ricadere in errori del passato proponendo come antidoto la libertà estrema. di Giovanni Lauricella
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