Nel 1931 Uberto Bonetti - figura già nota nell’ambito artistico viareggino, poiché fu l’ideatore della famosa maschera carnevalesca il Burlamacco - conobbe Filippo Marinetti che incontrerà poi molte altre volte a Viareggio. Entusiasta del Futurismo, aderì immediatamente alla poetica molto in voga tra i giovani arditi del momento: l’Areofuturismo.
A pochi metri sotto il Castel Sant’Angelo, nella galleria Triphè, che segue un genere di pittura prevalentemente figurativo, non poteva mancare la personale di Moreno Bondi, che insegna tecniche pittoriche all’Accademia di Roma ed offre una presenza che è anche scultorea, perché i suoi quadri hanno inserti di marmo di Carrara lavorati nello stesso stile: sculture che non sono di ornamento ma che rivestono il ruolo della centralità dell’opera. “Rebirth by fire”, questo il titolo della mostra, è una serie di quadri di natura complessa e difficili da realizzare, che si trovano a difendere un ruolo artistico che solo una gallerista di grande impegno culturale come Maria Laura Perilli poteva ospitare. di Giovanni Lauricella
Ricorre l’anniversario della morte del “più grande rivoluzionario di tutti i tempi” che l’iconografia artistica abbia mai conosciuto. Un’icona che ha accompagnato l’immaginario collettivo di un popolo rivoluzionario come non mai ma, é qui il suo aspetto più curioso, decontestualizzata e proposta con fini diversi da quelli di quando fu eseguita. Parlo di quell’immagine riprodotta in maniera seriale con gli stencil o in serigrafia di Che Guevara. di Giovanni Lauricella
“È solo un inizio.1968“, a cura di Ester Coen, titolo che traduce “Ce n'est qu'un début” lo slogan insurrezionale del maggio francese, diventa il tema di una collettiva degli artisti di quel tempo. di Giovanni Lauricella
L’artista che ha fatto più quadri al mondo è stato senza dubbio Paolo Picasso che, dalle stime statistiche, pare ne facesse tre al giorno, compresi sabato e domenica, senza parlare dell’enorme produzione di terrecotte e design vario. Fino a pochi decenni fa era culturalmente onnipresente per le tante mostre che aveva nel mondo; poiché inoltre comunemente si associava il suo nome con la modernità immaginate che cosa potesse rappresentare negli anni ’60, al tempo della sbornia del grande boom economico e dell’abbaglio del progresso tecnologico. di Giovanni Lauricella
Calamitare l'attenzione del pubblico parlando per due ore e poco più non è da tutti. Vi è riuscito Andrea Viliani, commentando i quadri dell'artista Wade Guitton esposti al Madre di Napoli. Questi quadri sono non solo site specific, come si dice, cioè eseguiti proprio per questo museo. Sono anche stati addirittura realizzati nelle sue sale. Che lui stesso, Andrea Viliani, che del Madre è il direttore, aveva fatto trasformare in una sorta di atelier di questo artista “digitale”, modernissimo e provocatorio… di Adriana Dragoni
Titolo di grande effetto, Io puttana, per una mostra di Luca Lagash Saporiti e Alex Cremonesi, alla fondazione Volume, spazio espositivo che si trova in un sinistro vicolo vicino il minaccioso carcere di Regina Coeli, nel pieno centro monumentale della città di Roma che, a dispetto delle antiche promesse, non chiude mai, come se del valore storico della pena detentiva e delle sue tristi storie i romani ne avessero bisogno. Una tortura urbana del paesaggio architettonico di un Paese spesso accusato e condannato per eseguire torture in nome di una giustizia notoriamente ingiusta (della quale non parlerò per restare nel mio tema). di Giovanni Lauricella
Dal 7 Maggio fino all'1 Ottobre presso il MACRO (sede di via Nizza) di Roma è ospitata la mostra "Cross The Streets" promossa da Roma Capitale, ideata dalla casa editrice di arte contemporanea Drago in collaborazione con Nufactory e curata da Paulo von Vacano. di Alessia Cina
Nato come amusement, divertimento, quella di Vittorio Placella è diventata una forma di ricerca che attraversa molti piani, dalla pittura alla scultura, al riciclaggio, alla manipolazione creativa di oggetti e forme.
“La Visitazione” del fiorentino Luca della Robbia (Firenze 1399-1485) è una composizione scultorea del 1445 tornata da poco nella sua Pistoia di rientro dalle mostre al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery di Washington; visibile abitualmente nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas – dove tornerà al termine dell’esposizione - è ora in collocazione temporanea nella chiesa di San Leone anch’essa appositamente restaurata in occasione di “Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017”. di Giovanni Lauricella
Colpita dal fascino delle storiche Terme Tettuccio di Montecatini, l’artista Anastasia compone una serie di piccoli acquarelli su quelle visuali naturaliste e architettoniche tipiche di questo luogo per offrire al pubblico una personale interpretazione di quello che sono le meraviglie della Toscana, come un diario pittorico per esprimere nuovi contenuti culturali. di Giovanni Lauricella
Tra qualche settimana, nei roventi giorni della Biennale, Jan Fabre sarà a Venezia. Ma per ora mostra le sue opere a Napoli, che conosce da tempo e che dice “vibrante, energetica e bella città”. E qui si è mostrato anche di persona, faccia simpatica, sorriso aperto, camicia bianca e jeans, al vernissage della sua mostra a Capodimonte. di Adriana Dragoni
Una grande mostra che stranamente non sta avendo la risonanza dovuta, è visibile tra i ruderi del Palatino sino al 29 ottobre, dal titolo Da Duchamp a Cattelan, che ne evidenzia il tema molto impegnativo ancorché irrelato rispetto alla romanità evocata dai ruderi. di Giovanni Lauricella
Il Genio in mostra tra Meduse e Sirene. Fino a domenica 3 dicembre, a Venzia, Palazzo Grassi – Punta della Dogana, Pinault Collection presenta ‘Treasures from the Wreck of the Unbelievable’. La mostra costituisce la prima grande personale dedicata a Damien Hirst in Italia, dopo la retrospettiva presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli del 2004 (“The Agony and the Ecstasy”), ed e curata da Elena Geuna, già curatrice delle monografiche di Rudolf Stingel (2013) e Sigmar Polke (2016) presentate a Palazzo Grassi.
Negli spazi sottostanti alla contemporanea mostra di Zaha Hadid, al MAXXI di Roma, si trova la mostra di Yona Friedman (Budapest 1923) uno tra i guru del futuro tra i più famosi al mondo sin dagli anni ’50. Sempre al centro dell’attenzione culturale internazionale ha conquistato un ruolo talmente importante che è come se le sue utopie fossero veramente esistite. di Giovanni Lauricella
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