Ronald Bert Smith, 45 anni, bianco, è stato giustiziato. L’esecuzione è durata molto più del previsto, 34 minuti, e secondo i giornalisti presenti, che in passato avevano presenziato a diverse altre esecuzioni, ha presentato alcuni aspetti “mai visti prima”. Smith è stato dichiarato morto da un medico dopo 34 minuti dall’immissione in vena della prima dose di sedativo.
In occasione del seminario “Business Italia-Iran: un’analisi costi benefici” patrocinato da United Against Nuclear in Iran (UANI) che si è svolto il 22 novembre alla “Sala di S. Maria in Aquiro” presso il Senato della Repubblica, Nessuno tocchi Caino ha rivolto un appello a Federica Mogherini, l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione europea, perché ponga “la questione della pena di morte e più in generale del rispetto dei Diritti Umani al centro di incontri, relazioni, intese, piani di aiuto e sviluppo, anche economici e commerciali, con la Repubblica Islamica dell’Iran”.
«Caro zio Franco, sono TUTTI responsabili della tua morte, medici e infermieri. Ma, ai medici, rispetto alle condanne di primo grado, sono state ridotte le pene e revocata l'interdizione dai pubblici uffici. TUTTI continueranno a lavorare. Continuerà a lavorare il medico che ha ordinato di legarti mentre dormivi, quello che ha deciso che non dovevi essere mai slegato, quello che ha deciso che la tua famiglia era meglio tenerla lontana da te, quello che ti ha sentito russare anche se morto da ore, quello che ha pensato che a un cadavere si potesse fare un massaggio cardiaco.
La giornata elettorale dell’8 novembre ha portato 3 risultati negativi per il movimento abolizionista, e uno positivo. In California è fallito per la seconda volta il tentativo di abolire la pena di morte per via referendaria. Nel 2012 con una percentuale 53/47 gli elettori non avevano approvato una proposta di legge per abolire la pena di morte.
Aggredito perché sua moglie è “la zingara che va in televisione”: è successo a Paolo Cagna Ninchi, presidente dell'associazione Upre Roma e marito di Dijana Pavlovic, attrice e attivista Rom. Oltre alle minacce e agli insulti sui social network, la Pavlovic è da tempo bersaglio dell'odio razziale anche all'interno di trasmissioni televisive, tanto che lo scorso anno si arrivò alle denunce col leghista Buonanno che le aveva detto: “Siete la feccia della società”. di Camillo Maffia
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