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20/09/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

La sera non andavamo a Via Veneto, uno scritto di Pannella dedicato a Pannunzio e l’audio di un dibattito alla Camera dei Deputati

Ogni sabato Il Foglio, per celebrare i suoi venti anni, ripropone ai suoi lettori come supplemento un numero significativo della sua collezione: sabato scorso, 19 marzo, lo ha fatto pubblicando quello di Giovedì 27 agosto 2009. contenente uno scritto di Marco Pannella dedicato a Mario Pannunzio, con il significativo titolo che rifà il verso a un ormai antico libro di Eugenio   Scalfari “La sera non andavamo a Via Veneto”. Il testo è corredato da una bellissima foto con al centro, seduto,  Pannunzio, in alto in piedi Carandini, Benedetti e Cattani, davanti a loro  Franco Roccella e in primo piano, seduto accanto a Ernesto Rossi, un giovane Marco Pannella. L'intervento era stato richiesto a Pannella dall'allora  Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini per presentare l'inventario del “Fondo Mario Pannunzio”, curato dall'Archivio storico della Camera dei Deputati e fu pubblicato, dopo una breve prefazione dello stesso Casini, a fianco di un analogo contributo di Eugenio Scalfari, sotto il titolo “Memorie” in “Quaderni dell'Archivio Storico n.9. 2003”. di Gianfranco Spadaccia

 

- “La sera non andavamo in via Veneto” (da Il Foglio 27/agosto/2009)

Inventario del fondo Mario Pannunzio. Presentazione del volume alla Camera 12/3/2003 (da Radio Radicale)

Pannunzio uno e due: un Tocqueville si aggira in via Veneto (da Il Foglio 2003)

Fermarci a piangere i nostri morti?

Non possiamo fermarci a piangere i nostri morti: è questo il senso dei commenti che seguono a ogni episodio dell’ormai interminabile,terribile serie di attentati che sta colpendo l’Europa, anche se poi non capita di leggere commenti che, se non anche veramente persuasivi per le proposte di reazioni e comportamenti e per l’indicazione di “un che fare” di fronte alle stragi, offrano almeno un punto di partenza convincente. di Silvio Pergameno

Renzi e l’eterno gerundivo dell’Agenda digitale

Nella disamina degli attivi e dei passivi del governo Renzi non può mancare una breve analisi relativa ai ritardi ed agli avanzamenti, veri o presunti che siano, nel campo in cui il nostro Paese si trovava – ed in parte ancora si trova – più indietro di tutti i suoi epigoni interni alla Comunità Europea, ovvero l’agenda digitale. di Roberto Granese (da Quaderni Radicali)

D’Alema versus Renzi

Nella discusione apertasi con le ormai famose dichiarazioni rilasciate da Massimo D’Alema al Corriere della Sera, qualche giorno fa, da molte parti si è si è indulto al malvezzo (di origine multiculturale) di spostare i termini degli interventi sui dati psicologici e caratteriali dell’illustre intervistato, al quale, a dir la verità, non è parso vero – questa almeno è stata l’impressione di chi scrive – di stare al gioco, avviato proprio da un intervistatore che sa il fatto suo. di Silvio Pergameno

Comunali a Roma: il gioco dell'illusionista

Va delineandosi nelle campagne elettorali italiane una situazione che è molto simile a quei giochi di prestigio nei quali l’illusionista, attraverso accorte domande, fa dire allo spettatore quello che gli serve per stupire il pubblico. Allo stesso modo, per quanto riguarda le comunali a Roma, sembra che il circuito di giornali e media, in mano agli esponenti di quella finanza che mai scendono nell'agone politico, stia preparando l’esito gradito. di Luigi O. Rintallo

Elezioni regionali in Germania: una batosta per frau Merkel … e altri

Si sono svolte ieri in Germania le elezioni in tre regioni: Sassonia-Anhalt (poco più di due milioni di abitanti - ex Germania est) - la CDU, il partito della Cancelliera, ha ottenuto un 30% scarso dei suffragi, conservando il primo posto, anche se con una perdita di un 2,5% rispetto alla precedente consultazione del 2011; i socialdemocratiici (SPD) si son o fermati al 10.5% con una persita di oltre 11 punti), per la forte concorrenza a sinistra della Linke, che ha raggiunto quasi il 17% (ma con una perdita di oltre sette punti) mentre il fatto clamoroso è rappresentato dal 24,2% conseguito da quell’Alternativa per la Germania (AfD), nuovo partito di destra avanzata, sul quale abbiamo più volte richiamato l’attenzione su questa Agenzia; i verdi si sono fermati a poco più del 5% e i liberali a poco meno. di Silvio Pergameno