Nell'Italia sempre più aggrovigliata nei nodi di una società delle conseguenze che ne ostacola il pieno dispiegarsi delle potenzialità, si determinano situazioni per le quali a volte giudizi all'apparenza sensati e motivati si rivelano invece superficiali. di Luigi O. Rintallo
Negli ultimi giorni i fatti di cronaca che hanno avuto maggiore rilievo sui quotidiani e nelle televisioni sono stati indubbiamente quelli relativi alle morti in discoteca. Al caso di Lamberto Luccaccioni, il sedicenne di Città di Castello morto per una dose di ecstasy al Cocoricò di Riccione, sono seguite altre morti in discoteca che, anche se non legate ad assunzione di droga, hanno contributo ad alimentare una montagna di dichiarazioni sulla necessità di introdurre controlli, chiusure e divieti per locali e discoteche. di Marta Palazzi
La piega presa dal dibattito sulla riforma costituzionale, dopo i recenti interventi dell'ex capo dello stato Giorgio Napolitano e dei suoi interlocutori, rischia ancora una volta di risultare fuorviante. In nome della necessità di non sprecare i lunghi mesi di lavoro svolto in commissione e di portare a termine la doppia lettura del testo di riforma del Senato, presentato dal governo, Napolitano si è esposto sino al limite estremo di condizionare la libertà di discussione parlamentare e di porsi quasi in contrasto con la linea scelta dall'attuale presidente della Repubblica, che è all'insegna di un rigoroso rispetto delle prerogative istituzionali. di Luigi O. Rintallo
L'ennesimo annuncio di Beppe Grillo su un suo defilamento dal M5S è, come ogni volta, privo di qualsiasi credibilità. Sia perché è da diverso tempo ormai che il fondatore del Movimento ha deciso - a parole - di attenuare la propria centralità all'interno della sua creatura, pur mantenendo poi nei fatti le redini del partito e del dibattito politico interno ad esso; sia perché l'ultimo annuncio arriva all'indomani di una sua netta presa di posizione sulla questione dell'immigrazione e dell'ennesima prova della democrazia fittizia esistente nel movimento. di Ermes Antonucci
Una bomba è scoppiata in seno al PD, un botto fragoroso, anche se con morti e feriti solo virtuali: Sergio Staino, il creatore di Bobo, in una lettera comparsa sull’Unità, ha investito con parole molto pesanti Gianni Cuperlo, il più stilé nella minoranza del partito, invitandolo a recarsi in un luogo qualsiasi, comunque affollato e a gridare: “Questa sinistra Dem ci sta veramente scassando i coglioni”: avrebbe certo come risposta una standing ovation. di Silvio Pergameno
Varata al Senato in via definitiva la legge delega per la riforma della Pubblica Amministrazione, si resta in attesa dei decreti delegati, in attuazione dei principi, dei criteri e dei limiti entro i quali il provvedimento del potere legislativo rimane circoscritto. Principi, criteri e limiti che lo rendono somigliante a quello di alcuni mesi fa concernente il campo della giustizia, nel senso che non c’è stata la volontà, o meglio la possibilità di affrontare i temi di fondo in assenza di un quadro politico che consenta effettivi passi avanti e quindi un approfondito dibattito preliminare, soprattutto se si pensa all’amplissima e variegata estensione dei compiti dello stato sociale e alla difficoltà, per non dire spesso all’impossibilità, di definizioni di livello legislativo in questo campo. di Silvio Pergameno
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