“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”. In nome di questo dettato costituzionale inserito nell’articolo 11 della Carta si consuma una delle più grandi ipocrisie italiane. Ciò accade almeno dalla prima guerra del Golfo Persico contro l’Iraq di Saddam invasore del Kuwait e si ripete tutte le volte che l’Italia è chiamata a intervenire più o meno simbolicamente in scenari di guerra. di Antonio Marulo
Sul viaggio di Francesco negli Stati Uniti la grande stampa ha versato fiumi di inchiostro, ma non sembra che sia stata debitamente rilevata una distinzione che invece è di grande importanza, non al fine di attizzare scontri polemici con il primo Papa che sta mettendo in atto decise innovazioni nella Chiesa (dimensione temporalistica, rapporto con la moderna democrazia), ma proprio per comprendere la traiettoria dell’azione di Bergoglio, il gesuita francescano. di Silvio Pergameno
"Renzi vuole una Rai della nazione, vuole l'Eiar, che racconti come tutto è bello e tranquillo, una Rai di un conformismo totale". Lo ha affermato a Radio24 Carlo Freccero, consigliere Rai in "quota" M5S, intervenendo sulla polemica emersa in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal componente Pd in Vigilianza Rai, Michele Anzaldi, su Rai3 e il Tg3, accusati di criticare eccessivamente il governo. Come spesso accade, tuttavia, l'intervento di Freccero è parso finalizzato più ad esprimere considerazioni di tipo politico. di Ermes Antonucci
Lo ricordiamo sempre in televisione o attorniato per strada come una star dal codazzo di microfoni e telecamere a fare il controcanto sfiatato a Matteo Renzi. Allora serviva alla causa, come "utile idiota" (senza offesa, è un modo di dire) di cui spesso ci si serve per dimostrare che all’interno di un partito c’è dialettica democratica. di Antonio Marulo
La riforma del Senato rappresenta il punto centrale di un disegno che sembra puntare a rafforzare la capacita decisionale dell'esecutivo. Tutto ciò non rappresenta necessariamente un male. Anzi è da molti decenni che si auspica tale rafforzamento. Tuttavia mi sembra che la strada scelta per ottenerlo nasconda un inganno... di Zeno Gobetti
Succede spesso ai capi di stato più influenti al mondo: quando le cose vanno male sul fronte interno, la buttano in politica estera, sperando in riverberi positivi che diano una ripulita all’immagine e all’operato generale della propria amministrazione. Con le dovute differenze, una cosa simile sembra riguardare, con risultati poco fortunati, anche il sindaco di Roma, intento da un po’ a cercar gloria oltreoceano, mentre la città arde – a torto o a ragione - di rabbia e malcontento nei suoi confronti. di Antonio Marulo
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