La rissa post voto referendario ci consegna il consueto quadro di vincitori contro nessun perdente. Nessuno ha voluto e saputo mancare all’esilarante rito nemmeno davanti ai numeri inequivocabili, per altro ampiamente attesi vista l’indifferenza ormai consolidata dell’elettorato alla massima espressione di democrazia diretta prevista dalla Costituzione.
Il tempo passa, cambiano le stagioni, i governi pure insieme con gli inquilini di Palazzo Chigi, ma il problema resta e si ripropone alla prima buona occasione. Si tratta dell’ormai cronico scontro politica/magistratura che questa volta vede Matteo Renzi vestire i panni dell’insolente che si permette di opinare e minare l’integrità e l’onore della categoria. Occasione di scontro sono state le inchieste sul petrolio lucano con i relativi strascichi politici sul caso Guidi ancora in corso. Da qui il consueto dibattito sui tempi e i modi della giustizia o ingiustizia, a seconda di come si vuole vederla, sul cattivo funzionamento della macchina giudiziaria, sugli effetti fin troppo politici di certe inchieste bollate come a orologeria, sulle riforme necessarie che tanti promettono e nessuno fa.
Agenzia Radicale è spesso intervenuta su quelli che poi sono diventati 21 anni di occasioni perdute, di chiacchiere e promesse al vento, di cattiva gestione e di fallimenti della politiche di risanamento dell’area di Bagnoli a Napoli, dopo la dismissione dell’impianto siderurgico Italsider...
In Paese senza memoria, che non termina mai una guerra dalla parte in cui l’ha iniziata, in cui circa 40 milioni di devoti al Duce, dalla mattina alla sera, si trasformarono in ferventi oppositori al regime, perché mai stupirsi, per esempio, se qualcuno un bel giorno decide con la proverbiale faccia tosta di rinnegare i suoi trascorsi politici? di Antonio Marulo
Dell’azione di Renzi, Domenico De Masi - intervistato su Quaderni Radicali 111 - dà una lettura che muove dall’interpretazione della società italiana. Con la percezione – alimentata dai media – di essere giunta a un limite estremo di non ritorno, quest’ultima ha finito per aprire la via all’ascesa dell’ex sindaco di Firenze, che ha saputo farsi tanto tattico che decisionista conquistando così un ruolo da protagonista sulla scena politica. Più che nell’assenza di alternative il rischio vero che si corre, secondo De Masi, è nel fatto che anche Renzi – come altri esponenti politici – non dispone di un modello capace di incidere sulla realtà di un mondo pesantemente condizionato dall’economia finanziaria.
Uno spettacolo niente male ci è offerto in queste ore dal centrodestra, a margine della vexata quaestio se una donna possa essere al tempo stesso mamma e sindaco di una città alla sbando come Roma. Tutto nasce dalle “premure” maldestramente paternalistiche di Guido Bertolaso, che ha invitato Giorgia Meloni a dedicarsi anima e core al bimbo in arrivo, piuttosto che imbarcarsi nell’avventura onerosa della corsa al Campidoglio.
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |